domenica 28 giugno 2009

Jacko is dead? Long Life to Jacko...




Non c'entra nulla con Gela, non c'entra nulla con quseto Blog, e forse non c'entra nulla con me stesso... ma non si può far finta di nulla!
Jacko non c'è più, e con lui non c'è più il Re della musica Pop.
Almeno questa è l'opinione diffusa.
La mia opinione è ben diversa.
Un artista che ha trasformato la musica in passi danzanti, che ha oscurato l'importanza delle parole e della musica stessa con i suoi passi innovativi, coi suoi passi sussultori, con il famoso Moon Walker con il quale tutti ci siamo cimentati almeno una volta nella vita! Per lo meno quelli della mia età...
Forse è vero che sia stato il Re del Pop, se al Pop si dà la valenza che esso descrive: popolare. Ma nulla più!
Perdonatemi se vado controcorrente e se urto la sensibilità di alcuni... ma io questo grande genio della musica non l'ho mai visto in Michael Jackson!
Non gli ho mai visto suonare uno strumento, non ho mai notato nei suoi testi quella scintilla capace di aprire orizzonti fino ad allora mai scorti, ha solo coreografato musica e testi che, senza la sua coreografia, si sarebbero persi nel dimenticatoio dove risiedono le comete...
Merito che gli riconosco è quello di aver aperto una nuova strada nel campo dei videoclip, che con lui sono diventati dei veri e propri cortometraggi. Ma accanto aveva Jhon Landis... non proprio l'ultimo arrivato!
Molta elettronica nella sua musica, anzi, nelle sue canzoni, visto che lui di musica non ne masticava... Molto sintetizzatore, e pochi strumenti musicali. Vogliamo davvero farci trascinare dal gorgo di sentimentalismo che ha assalito tutto il mondo per la scomparsa di Jacko? O vogliamo per un momento fermarci e analizzare le cose da un altro punto di vista? Avete notato che quando muore qualcuno siamo tutti lì pronti a dire: "era un grand'uomo"! Tutti! Sempre!
Facile. Troppo facile!
Per me Jacko non fu un grand'uomo! Non so nemmeno se fu un uomo... ma questo non cambierebbe la mia vita. Cambierebbe la mia vita farmi trascinare da questo vortice di perbenismo e incensiatorio che si è creato attorno al suo nome.
Un artista diventa unico quando crea qualcosa che rimane nel tempo: lui ha creato il Moon Walker e un nuovo modo (faraonico) di cantare, ha creato un nuovo modo di fare videoclip... MA NON HA CREATO UN NUOVO MODO DI FAR MUSICA!
Quello è stato un privilegio di pochi... tre dei quali sono morti a 27 anni! E chi di musica un poco ne mastica... sa a chi mi riferisco!
Per quanto mi riguarda, i geni della musica sono altri. Omettendo i 27enni scomparsi, ne rimangono pochi, davvero pochi. Ma non voglio star qui a dirvi chi sono, altrimenti non ne usciamo più. Anche se chi mi conosce sa a chi mi riferisco...
Adesso sono tutti lì ad ascoltare e a guardare i video di Thriller, Billie Jean, Bad, Black and White, o We're The world, Man In The Mirror, o Somebody's Watching Me (questa se la ricorderanno in pochi...), io preferisco ricordarlo con un altro brano, quello che l'ha consacrato come solista, anche se in questo video che ho postato è presente quasi tutto il suo repertorio video, per non far torto a nessuno...
Dunque il mio omaggio a questo grande personaggio (perchè comunque grande lo è stato) è lo stesso augurio che faccio a tutto voi, che si traduce con le parole del titolo di quel brano: NON FERMARTI FINCHE' NON NE HAI ABBASTANZA.


domenica 21 giugno 2009

Gela: Turismo ad una svolta?


Ancora una volta la città di Gela diventa teatro di ritrovamenti di importanti reperti archeologici.
Sembra sia stata portata alla luce una sorta di “vena” aurea che non fa altro che regalarci testimonianze dell’epoca sottoforma di anfore e altri reperti. Il futuro Museo del Mare che si sta prospettando a Gela… praticamente si sta costruendo da solo!
Ma per la promozione del turismo a Gela, ho come l’impressione che i nostri politici/amministratori vogliano perdere tempo su un caso che invece ha urgenza di essere attenzionato. Tutti lamentano l’eterna promessa incompiuta che rappresenta il turismo, il mancato decollo definitivo di questa risorsa immensa che il nostro territorio offre, ma contestualmente non si fa abbastanza sul serio affinché esso diventi il nostro cavallo di battaglia. Certo, bisognerebbe rivalutare le zone che possono essere oggetto di turismo, non possiamo pretendere di trovare tutto già fatto, altrimenti che rivalutazione sarebbe? La rivalutazione turistico-archeologica potrebbe significare il miracolo di Gela che tutti aspettiamo, il decollo definitivo, con nuove attività commerciali e pubblicità per i nostri luoghi.
Se le cose fossero fatte per bene, si creerebbe quello sviluppo che proietterebbe Gela verso quella definitiva consacrazione come attrazione turistica che meritano i nostri paesaggi e la nostra storia. Se le cose invece sono fatte male si creerebbe quella confusione e quell’aria di “paesone” cha ha tutt’oggi la nostra città. Una città senza organizzazione, con gli uffici turistici del Comune che sono sprovvisti di una guida pieghevole, di quelle brochure che guidano il turista tra le attrazioni paesaggistiche.
E’ così che si favorisce il turismo?
No, cosi non lo si favorisce. Arrivano turisti da ogni dove e trovano i siti archeologici chiusi… dopo aver fatto migliaia di kilometri per venirli a visitare!
Ma sembra che il pensiero comune sia: “tanto si campa lo stesso”!
Occorre passare con la divulgazione di queste brochure pieghevoli se vogliamo favorire il turismo, dei pieghevoli che parlino di Gela, di Manfria, delle mura greche (uniche nel bacino del mediterraneo), dell’Acropoli, del Castelluccio, della nave greca, degli ultimi ritrovamenti.
Bisogna creare dei circuiti turistici che facciano scoprire al visitatore non solo i luoghi e i monumenti, ma anche la cucina nostrana, le nostre tradizioni, il nostro artigianato (ci sono molti piccoli artigiani che chiedono solo di mostrare al mondo le loro “creature”).
Tutto ciò non è un corpo estraneo al turismo: è tutto collegato. Compreso, purtroppo, quei paesaggi a ridosso del mare violentati dall’abusivismo edilizio! A tal proposito, dobbiamo metterci in testa che aumentare le entrate comunali con opere di urbanizzazione o con la trasformazione di terreni agricoli in aree edificabili non può più essere la soluzione principe per risanare le casse comunali. E per fortuna questo lo si è capito da un pezzo, anche se qualcuno ancora si ostina a costruire abusivamente villette a ridosso del mare, come hanno raccontato le recenti cronache...
Inoltre, Gela si potrebbe proporre come Centro Universitario Specialistico per lo studio dell’Archeologia… e non solo dal punto di vista locale o regionale, ma potrebbe diventare un centro mondiale! Abbiamo i mezzi, abbiamo le risorse naturali… cerchiamo le risorse umane! Non vedo perché i nostri beni archeologici debbano andare in altre città e non fungere da fulcro verso l'elevazione della nostra città a Centro Universitario Archeologico!
Occorre soltanto che noi gelesi ci crediamo per primi.
Si creerebbe sviluppo e lavoro. Sviluppo e lavoro che a Gela da oltre 40 anni sono un connubio monopolizzato dallo stabilimento petrolchimico! Sembra che a volte non riusciamo a vedere al di là del nostro naso, o forse non vogliamo vedere!
Ma di che abbiamo paura?
C'è qualcuno che abbia il coraggio di intestarsi questa battaglia?
Bisogna voltare pagina, bisogna guardare in direzioni prima seminascoste da troppa "abitudine" e da troppa faziosità.
Siamo ad una svolta: abbiamo bisogno introdurre il nuovo senza copiare il vecchio, essere fieri di ciò che abbiamo e, soprattutto, farlo sapere al resto del mondo!

lunedì 15 giugno 2009

Turismo: Anno zero!


Nessuna classe politica e dirigente è riuscita a trasformare una vera e grande risorsa che il nostro territorio possiede, in ricchezza economica, sociale, occupazionale e culturale.
Siamo allora all'anno zero!
E’ questo il responso, clamoroso sino a un certo punto, di una sessione sondaggistica con cui l’associazione VOX POPULI di Gela ha voluto sondare l’umore della città rispetto alla capacità del territorio di promuoversi e di fare turismo.
Si continua a fare turismo spontaneo e non progettato...
Il giudizio sul grado di cultura dell’accoglienza mostrato a vario titolo dagli operatori economici, ha palesato un risultato incontrovertibile: tutti ad esprimere un parere negativo per come viene offerta l’immagine della città.
Tutti ad auspicare una nuova vocazione turistica della costa gelese e l’assoluta necessità di provvedere a modificare l’impianto socio-economico per puntare a un modello di sostenibilità che, a partire dalla valorizzazione del patrimonio archeologico e naturalistico, facesse da volano ad una rinnovata ed importante ripresa economica .
È l’ennesima dimostrazione di come, se davvero si volesse rendere Gela competitiva rispetto alle altre mete turistiche siciliane e non solo, si dovrebbe necessariamente cambiare marcia.
“Prima tappa, obbligata e fondamentale, offrire a chi sceglierebbe la meta locale un ampio ventaglio di cortesia, disponibilità e convenienza –afferma Massimiliano Tuccio, presidente Vox Populi. Si deve creare sinergia tra il Comune, la Provincia la Regione e gli imprenditori del settore, affinché il turismo produca, nel rispetto dell’ambiente, ricchezza ed occupazione.
Non è più tempo di viaggi promozionali o gite turistico-istituzionali senza un disegno concreto e strategico di sviluppo del territorio.
Non è più tempo di sprecare risorse ed energie
.
E, soprattutto, non è più tempo di aspettare: il territorio in cui vogliamo vivere domani lo si deve costruire adesso.
La responsabilità è di tutti: amministratori locali, imprenditori, operatori turistici, operatori economici, operatori sociali e culturali e aggiungo anche di noi cittadini.
Ognuno per la propria parte di responsabilità.
Non c’è mai stato un piano innovativo e concreto di promozione turistica, di comunicazione dei beni e degli eventi culturali”.
Abbiamo una sola terra da condividere: non basta stare a guardare.
Noi crediamo fermamente nelle risorse di questo territorio e nella sua vocazione turistica.

giovedì 11 giugno 2009

Berlusconi, il terrone


"Atmosfera pesante alla corte del premier alla vigilia dell'incontro in cui Lombardo andrà a chiedere i soldi dei Fas: i consulenti del Cavaliere gli consigliano di non star più dietro al Sud e alla Sicilia sprecando risorse.
Raffaele Lombardo stavolta va da Berlusconi per cantargliele, non per chiedere come sempre qualcosa che, tanto, non arriverà. Il presidente della Regione, forte del suo risultato regionale e del mancato sfondamento del Pdl, nelle prossime ore incontrerà il premier per spiegargli che sul Sud e la Sicilia ha sbagliato tutto e che se vuole rimettere sulla rotta giusta la nave azzurra deve reimpostare il rapporto con il Mezzogiorno. Intanto concedendo subito i 4 miliardi dei Fas, poi accelerando per il progetto esecutivo del Ponte, anzichè vendere come buona la posa della prima pietra sullo Stretto per un progetto che non c'è nei fatti.
E poi tutto il resto.
Ma non si pensi che, nonostante la battuta d'arresto nell'Isola, Berlusconi dirà sì a Lombardo. Perchè basta dare un'occhiata ai giornali che fanno opinione al Centro Nord e nella casa del centrodestra tremontista, per capire che i consiglieri del Cavaliere hanno presentato da una prospettiva profondamente diversa la sconfitta.
-Sei stato troppo terronizzato, ecco perchè il Nord ha scelto la Lega. Ora basta-
E' questo il ritornello con cui stanno catechizzando Berlusconi in queste ore: mandi a quel paese il Sud e la Sicilia, da cui non si cava niente di buono, manco più consensi e punti tutto sul Centro-Nord produttivo e ricco da rilanciare per far ripartire l'economia del paese.
E' questo il ritornello con cui stanno catechizzando Berlusconi in queste ore: mandi a quel paese il Sud e la Sicilia, da cui non si cava niente di buono, manco più consensi e punti tutto sul Centro-Nord produttivo e ricco da rilanciare per far ripartire l'economia del paese.
Ecco in quale clima Lombardo andrà a discutere dei 4 miliardi di Fas che il governo Bossi-Tremonti non ha nessuna intenzione di sganciare. Altro che stop per motivi elettorali per non favorire Vendola in Puglia o Lombardo in Sicilia: gli sghei non li vogliono mollare proprio Castelli e gli altri, perchè sono gli unici con cui possono spendere cash, pagare gli ammortizzatori sociali, fare un po' di buona figura in Abruzzo.
Tanto per esser chiari chi sta ammonendo Berlusconi in queste ore gli ha anche detto:
-Basta bruciare quattrini per salvare Catania o Palermo, che affoghino nei loro debiti e nell'immondizia, dopo aver sperperato-
E' questo il ritornello con cui stanno catechizzando Berlusconi in queste ore: mandi a quel paese il Sud e la Sicilia, da cui non si cava niente di buono, manco più consensi e punti tutto sul Centro-Nord produttivo e ricco da rilanciare per far ripartire l'economia del paese.
Insomma soldi al Nord e il Sud vada via al cul...
Ecco l'atmosfera romana che Raffaele Lombardo troverà a Palazzo Chigi". [Siciliaweb]

Tra i vari governi e governicchi che si son succeduti in Sicilia, questo di Lombardo sembra la caricatura di sè stesso! Ha svenduto tutto ciò che si poteva svendere in Sicilia nonostante sia stato presentato come il salvatore della patria e l'uomo dei "fatti... non parole"!
Non l'hanno fatto i suoi predecessori, ben più illustri di questo semi marziano rinchiuso in una campana di vetro e prigioniero di quelle alleanze che lui stesso ha voluto per (stra)vincere le elezioni, figuriamoci faccia lui rispettare il nostro Statuto anche contro chi in questi giorni pensa di cambiarlo!
Le alleanze si pagano, caro Lombardo!
La fregatura è che a pagarle sono quei selvaggi indigeni che in Sicilia ci abitano e ci vivono...

venerdì 5 giugno 2009

NOMINA TRUCCATA DEI PRESIDENTI DI SEGGIO E DEGLI SCRUTATORI


Da Antonio Giangrande, presidente Associazione Contro tutte le Mafie, ricevo e pubblico:

Così risulta dall'inchiesta pubblicata su controtuttelemafie.it sito dell'Associazione Contro Tutte Le Mafie.
I cittadini sono chiamati ai seggi per votare - dice il presidente Antonio Giangrande. Diversi nostri concittadini svolgono funzioni di "responsabilità" ai seggi elettorali in qualità di presidenti, segretari e scrutatori di seggio. Ciascun seggio è presieduto da un Presidente, coadiuvato da un segretario e da 4 scrutatori, fra i quali lo stesso presidente ha nominato il suo vice. Ma come funziona il meccanismo elettorale ?
La nomina dei Presidenti di seggio è effettuata dal Presidente della Corte d'Appello competente per territorio tra le persone iscritte all'Albo delle persone idonee all'ufficio di Presidente di seggio elettorale, istituito dalla legge 21 marzo 1990, n. 53.
Ai sensi dell’art. 1, comma 7, gli elettori che desiderano iscriversi nell'Albo delle persone idonee all'Ufficio di Presidente di seggio elettorale devono presentare domanda alla Corte di Appello competente per territorio, per tramite del Sindaco del proprio Comune di residenza entro il 31 ottobre di ogni anno. L'iscrizione dovrebbe essere gratuita e durare a vita e la nomina dovrebbe essere effettuata con imparzialità (sorteggio).
Dov’è il trucco ??
In fase di aggiornamento periodico annuale dell’albo si cancellano i nominativi che per vari motivi non sono degni di farne parte (immotivati rifiuti, gravi inadempienze, ecc.). Cancellazione, spesso, non notificata agli interessati.
In tale fase, e non tutti lo sanno, il comma 9 prevede che si dà preferenza di nomina a chi, più furbo, direttamente in Corte d'Appello ha manifestato nuovo gradimento o formulato ulteriore domanda per l’incarico.
A ciò si aggiunge l’illegale impedimento da parte delle cancellerie ad accludere nuove iscrizioni, perché, secondo loro, l’albo è già pieno.
Non solo. Il Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, Direzione centrale dei servizi elettorali, con Circolare N. 11/2009. Prot. 0000674 Roma, del 20.03.2009, dava le seguenti indicazioni, alla faccia dell’imparzialità.
“Tanto premesso, si reputa opportuno rappresentare all’attenzione delle SS.LL. l’imprescindibile esigenza che la scelta dei presidenti di seggio riguardi, in via prioritaria, quegli elettori che, per i loro requisiti di cultura giuridica e professionalità, ovvero di comprovata capacità e di competenza per aver già svolto in maniera efficace ed efficiente analoghi incarichi, anche solo nella veste di scrutatori o di segretari di seggio, senza però essere mai incorsi in precedenti cancellazioni dal relativo albo o in segnalazioni di disfunzioni varie, garantiscano la massima idoneità all’espletamento dell’incarico.
Pertanto, si rappresenta l’opportunità che, da parte delle Cancellerie delle Corti d’appello, vengano tempestivamente individuati, nell’ambito dell’albo, ulteriori adeguati nominativi di possibili sostituti onde fronteggiare, con immediatezza ed efficacia, prevedibili rinunce da parte dei presidenti designati.”
Quindi non ci dobbiamo meravigliare se sono sempre gli stessi a ricoprire l'incarico di Presidente di seggio.
In passato la nomina di scrutatore dell’ufficio elettorale di sezione avveniva tramite sorteggio casuale (legge n. 95 del 1989), mentre attualmente la chiamata è diretta e nominativa (ovvero non casuale) (legge n. 270 del 2005). In questo ambito, prima della legge 270/2005, la scelta avveniva tramite sorteggio (spesso truccato) delle persone elencate in un apposito albo istituito presso i comuni. Con questa legge è stato invece disposto che la nomina degli stessi scrutatori avvenga tramite un Comitato elettorale costituito dai partiti politici. In questo modo, anche al di là delle intenzioni dei legislatori, si è finito col fornire un ulteriore elemento di corruzione della nostra vita politica.
I giovani nominati scrutatori da un certo partito non possono sottrarsi al dovere di manifestare gratitudine al partito che li ha scelti; e lo faranno votandolo. Ma lo scambio di “favori” non avviene solo tramite il partito e l’elettore; avviene anche tra l’elettore e il candidato che è riuscito a farlo nominare scrutatore. Il candidato che ha maggior potere dentro un partito può infatti facilmente disporre di 20/30 nomine di scrutatori.
Considerando che ogni scrutatore può normalmente orientare dai 3 ai 6 voti (familiari e amicali), è facile prevedere come venga falsato il risultato elettorale (specialmente tra i candidati di uno stesso partito). La possibilità offerta ai partiti di nominare gli scrutatori realizza quasi un “voto di scambio”; legalizzato, ma non per questo meno odioso.
E’ come se l’ufficio di collocamento fosse gestito dai partiti politici, e ogni partito potesse far assumere un certo numero di lavoratori, in base alla percentuale di voti ottenuti. Sarebbe naturalmente uno scandalo; ma è proprio questo che si verifica con l’attuale modalità di nomina degli scrutatori. La differenza risiede solo nella durata dell’occupazione, ma la sostanza dell’ingiustizia è la stessa.
Questa è una considerazione oggettiva se si tiene conto che vi è stata già nella Legislatura 13º il Disegno di legge N. 1858 presentato al Senato su iniziativa dei senatori BRUNO GANERI, VELTRI e LOMBARDI SATRIANI, comunicato alla Presidenza il 12 dicembre 1996, denominato “Disposizioni per la nomina di disoccupati a componenti di seggio elettorale”.
“Puntualmente, in ogni consultazione elettorale, vengono consumati atti di ingiustizia nei confronti di coloro che da anni sono in attesa di un posto di lavoro. É trascurabile l'apporto economico per chi svolge le funzioni di componente di seggio elettorale, quando é titolare spesso di un stipendio; é mortificante invece per il disoccupato che si vede privato anche di siffatte piccole soddisfazioni che, a volte, gli consentono almeno di vivere per qualche giorno con una manciata di denaro in tasca. E non a torto nei vari giornali, quotidiani e non, viene dato rilievo a siffatta ingiustizia.
Per la cronaca riportiamo passi di alcune lettere al direttore della Gazzetta del Mezzogiorno del 6 aprile 1994: "In un momento di particolare disagio economico e lavorativo, in cui migliaia di giovani disoccupati sono alla ricerca di un minimo sostentamento, si é rilevato ancora una volta con le ultime elezioni che agli stessi disoccupati vengono privilegiati cittadini regolarmente occupati. Questi cittadini, oltre ad arrecare, con la loro assenza, disagio alla propria azienda per i giorni contemplati per le votazioni, beneficiano di un compenso oltre che economico anche di due ulteriori giorni di riposo, così come sancito dalla normativa vigente. Tutto questo stride violentemente contro ogni morale, in quanto il problema della disoccupazione viene regolarmente ignorato anche in queste pur minime circostanze. É auspicabile che questo mio risentimento, condiviso da innumerevoli cittadini, prescindendo da valutazioni di ordine politico, venga ascoltato da chi si appresta a governarci ed attentamente valutato".
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 15 aprile 1994: "... ai suddetti presidenti sono aggregati i soliti segretari (molte volte loro parenti) e, perché no, i soliti scrutatori, che di riffe o di raffa si sono insediati. Orbene, se le suddette, persone si fossero insediate per sorteggio, farebbero bene a giocare settimanalmente un terno al lotto, vista la fortuna che si ritrovano. Se invece il loro insediamento non fosse questione di fortuna, allora sarebbe tutto un'altro discorso".
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 23 aprile 1994: "... anche la nomina dei presidenti di seggio presuppone amicizie, conoscenze e segnalazioni. Desta amarezza che siffatto comportamento venga tenuto presso le corti d'appello i cui presidenti, é bene ricordarlo, firmano i decreti di nomina dei presidenti di seggio e che invece farebbero bene a sorvegliare quanto avviene nelle cancellerie e negli uffici elettorali presso queste dislocati per evitare che la discrezionalità di cui godono in tale materia non sfoci in arbitri, e per impedire abusi, prevaricazioni e favoritismi. Basti pensare che il personale degli uffici giudiziari, dagli assistenti ai cancellieri, indipendentemente dal titolo di studio e dalla qualifica rivestita, sono privilegiati e sistematicamente nominati (si vedano a tale scopo gli elenchi dei presidenti, nei quali é dato rinvenire che tutti gli impiegati che ne hanno fatto domanda hanno poi ricevuto la nomina) e pertanto sono considerati, solo perché appartengono a detti uffici, in possesso di quei requisiti oggi richiesti e che a me, procuratore legale, evidentemente difettano".
E chi più ne ha più ne metta!
Spinti da una profonda esigenza, che sgorga da considerazioni umanitarie e da un senso di giustizia, formuliamo il presente disegno di legge, perché venga posto fine alla nomina di componenti dei seggi elettorali per persone già vincolate da un normale rapporto di lavoro. Siamo consapevoli che la misura proposta é una goccia nell'oceano, ma il solo pensiero di considerare lo stato di necessità e di disagio in cui versano tali persone é già atto di solidarietà.
Pertanto, a nostro parere, la scelta dovrebbe essere rigorosamente orientata verso persone residenti nel luogo di votazione: così si eviterebbe che molti presidenti, provenienti da comuni distanti oltre dieci chilometri, percepiscano considerevoli compensi per missioni, ovviamente anche (ciò accade molto spesso) per familiari ed amici che portano con loro.”
Grazie dell’attenzione.

Presidente Dr Antonio Giangrande – ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE

martedì 2 giugno 2009

Gela: feudo privato


Dopo aver avviato, ai sensi dello statuto comunale, le procedure per il referendum popolare sulla gestione della distribuzione idrica, Italia dei Valori ha depositato nei giorni scorsi 1.225 firme per chiedere al sindaco di nominare la commissione di garanti preposta a pronunziarsi sull'ammissibilità del quesito referendario. E' un quesito, lo ricordiamo, con cui si vuole chiedere ai cittadini se ritengono che la gestione delle acque sia da affidare ai privato o deve essere pubblica. Ma a che serve affrontare i costi di un referendum se poi all'eventuale preferenza della gestione pubblica da parte dei cittadini non si potrà dare corso in quanto Caltaqua ha un contratto di 30 anni? (…)
I comitati di quartiere hanno deciso di aderire e collaborare a raccogliere le firme. «Lo abbiamo fatto - ha detto Francesco Alabiso presidente di Settefarine - perchè finora le nostre richieste sulla soluzione dei problemi idrici, vedasi bollette salate, stacchi di contatori, acqua non potabile, non ha avuto buon esito. Ci siamo appellati a tutti: sindaco presidente della provincia. Niente. Così abbiamo aderito al referendum». I presidenti dei comitati sono di varia estrazione politica ma sull'adesione al referedum sono d'accordo tutti. «Almeno i cittadini potranno dire ciò che vogliono - ha commentato Stefania Pagano, presidente di Macchitella - chi ha deciso di privatizzare l'acqua non ha pensato di chiedere prima il parere della gente». Ma fatto il referendum come si può aggirare l'ostacolo del contratto trentennale con Caltaqua? «Ci sono tutte le premesse per la rescissione in danno del contratto - ha detto Orazio Rinelli - c'è il neo della fornitura di acqua non potabile, ci sono i continui casi di inquinamento dell'acqua e c'è l'eccessiva onerosità del servizio. La pensano così anche i consiglieri Lucio Greco e Paolo Cafà». Durante il dibattito i presidenti hanno evidenziato che la gestione di Caltaqua è accettabile ma non c'è rispondenza con i costi che ricadono sugli utenti . Colpa dell'acqua dissalata venduta da Siciliacque a prezzi alti, delle assunzioni clientelari che Caltaqua ha dovuto fare per accontentare partiti e politici di ogni colore e di un contratto con clausole vessatorie.Proteste ci sono state per il prezzo dell'acqua. «Abbiamo il sindaco più importante d'talia - ha detto Gioacchino Gradito di Macchitella - ben tre parlamentari all'Ars e non si riesce ad avere l'abbattimento del 50% dell'acqua in quanto non potabile». Totò Gallo di Fondo Iozza ha denunciato che i contatori installati da Caltaqua non misurano solo liquidi ma pure gas ed aria. I presenti hanno ribadito che sono stanchi delle promesse dei politici. Vogliono non parole ma fatti. (La Sicilia)
Strano che il nostro supersindaco e il presidente della commissione regionale Antimafia non si siano mai pronunciati contro Caltaqua e la loro politica vessatoria e filo-nazista!
Forse perchè Caltaqua ha rappresentato e rappresenta ancor quel bacino di voti al quale questi feudatari di Gela attingono a piene mani???
Mi chiedo dove finisce la mafia e inizia l'antimafia...