Da un articolo apparso su La Sicilia giorni fa, si apprende che in base alla Finanziaria non può essere aperta nessuna Università a Gela fino al 2009. Perciò dopo tanta pubblicità fatta dall’amministrazione e dai consiglieri comunali, che incitavano ad iscriversi alla facoltà di Chimica con la prospettiva di seguire le lezioni al petrolchimico, il Ministero dell’Università ha dato l’Alt a questo progetto ritenendolo fuorilegge. Non si trattava, infatti, di un sostegno didattico finanziato dall’Eni e dal Comune, come si era sostenuto, ma un vero e proprio corso didattico. Da qui l’Alt del Ministero. L’amministrazione ha detto altresì che non c’era nessun accordo con Eni e Comune ma soltanto un preliminare di accordo (cambia qualcosa?), e indica come soluzione un insegnamento decentrato. Vale a dire, gli studenti continueranno a seguire le lezioni al petrolchimico, ma ciò gli varrà come credito formativo, e l’esame dovrebbero sostenerlo a Palermo!
Naturalmente nessuno ha pensato a questi poveri studenti e alla “fregatura” (perché di questo si tratta!) che hanno preso fidandosi di chi promuoveva questo corso di laurea! L’unica soluzione che è venuta in mente è quella di dare un contributo per sostenere le spese nell’affrontare gli esami a Palermo. E in base al reddito.
Ma mi chiedo, possibile che nessuno tra gli amministratori, tra i consiglieri, tra i dirigenti sapesse di questo prima di promuovere ad occhi chiusi questo corso di laurea?
Possibile che a Gela chi dovrebbe amministrarci e chi dovrebbe rappresentarci si fa poi correggere da chi davvero sa amministrare e rappresentare cadendo in una sorta di rossore che delimita l’incapacità cronica dei nostri amministratori/rappresentanti/dirigenti?
Agli studenti non rimane altro che adire vie legali per il danno subito, oltre al quale si aggiunge la beffa nell’aver visto svanire il sogno di poter condurre gli studi e gli esami nella propria città, fidandosi erroneamente (l’ho detto e lo ribadisco fortemente!) di chi gli aveva prospettato questa possibilità. La loro unica colpa è quella di aver mal riposto la loro fiducia e quella di voler laurearsi nella loro città natale.
Naturalmente nessuno ha pensato a questi poveri studenti e alla “fregatura” (perché di questo si tratta!) che hanno preso fidandosi di chi promuoveva questo corso di laurea! L’unica soluzione che è venuta in mente è quella di dare un contributo per sostenere le spese nell’affrontare gli esami a Palermo. E in base al reddito.
Ma mi chiedo, possibile che nessuno tra gli amministratori, tra i consiglieri, tra i dirigenti sapesse di questo prima di promuovere ad occhi chiusi questo corso di laurea?
Possibile che a Gela chi dovrebbe amministrarci e chi dovrebbe rappresentarci si fa poi correggere da chi davvero sa amministrare e rappresentare cadendo in una sorta di rossore che delimita l’incapacità cronica dei nostri amministratori/rappresentanti/dirigenti?
Agli studenti non rimane altro che adire vie legali per il danno subito, oltre al quale si aggiunge la beffa nell’aver visto svanire il sogno di poter condurre gli studi e gli esami nella propria città, fidandosi erroneamente (l’ho detto e lo ribadisco fortemente!) di chi gli aveva prospettato questa possibilità. La loro unica colpa è quella di aver mal riposto la loro fiducia e quella di voler laurearsi nella loro città natale.
Una colpa fatale!
2 commenti:
salve, ho personalmente seguito la vicenda in quanto ho partecipato alle prime due settimane di lezioni....
venivano professori veri, ex preside di corso di laurea, con programmi veri e tutto sembrava tranne che una solita università.
era un sogno! vedevo finalmente la laurea una reale possibilità che nell'arco di un week end è svanito nel nulla.
Ho anche affrontato il test d'ingresso obbligatorio per le matricole, recandomi a palermo presso la facoltà.
oltre a me, che ero alla seconda esperienza universitaria dopo un triennio a catania, sempre nella facoltà di ingegneria interrotta per motivi personali, vi erano anche una dozzina, tra ragazzi appena diplomati, dipendenti Eni ed altri che, come me, avrebbero voluto coniugare lavoro e studio nella propria città.
Ho comprato pure dei libri che i professori hanno consigliato (FISICA ed Analisi)
Siamo stati illusi... a causa degli incompetenti che sono sempre i soliti...
avrebbero potuto fare questo corso ma non direttamente con l'università di palermo ma avrebbero dovuto far intervenire il consorzio universitario di CL, in maniera più concreta, visto che a Cl esistono già corsi di laurea in ingegneria.
Resta amarezza e sfiducia nei confronti di chi dice di fare servizio per i propri concittadini, ma che effettivamente si fa solo i propri.
tra spettacoli, discoteche, sfinciate e festini... tutti sono contenti, danno da "mangiare" ad un pò di loro elettori e tutto sotto l'attenta complicità di magistratura ed inquirenti.
oramai questa lotta per la legalità ha fatto perdere di vista il vero e proprio modo di amministrare la città ed il giusto rispetto che ci vuole nei confronti della gente comune che ormai non si meraviglia più di niente. A Gela l'unica cosa che si ha la pena di denunciare è il Pizzo, come se fosse l'unica zavorra dello sviluppo locale, ma non ammettono che la vera zavorra sta nella politica e nella diretta amminstrazione, oltre che nelle scelte da cui dipende il futuro dei nostri figli. Ma c'è chi figli non ne ha, o chi, anche avendoli, è troppo preso a cercare la soluzione per non fargli mancare nulla... ma solo a i propri o a quelli degli amici più intimi.
che schifo!
La tua analisi è chiara come è chiara la tua amarezza. Dirti che sono solidale con te sarebbe superfluo perchè non ti servirebbe a niente, ti dico solo che sono d'accordo sull'incapacità dei nostri amministratori denunciata da Gianni e sulla tanta, troppa attenzione volta al pizzo denunciata da te.
E mi stupisce il fatto che a questo post abbia ricevuto così pochi commenti, vista la sua rilevante importanza. La colpa, ahimè, è di chi non vuole perdere tempo a scorrere i post a ritroso, ridendola appunto una inutile perdita di tempo.
I nostri amministratori sono abili a farsi sbeffeggiare da quelli che davvero conoscono ciò che stanno facendo, intenti come sono dal raccogliere consensi elettorali e proseliti. La conseguenza è la disillusione di chi come te ha riposto in costoro, in questi quattro incapaci che ci amministrano, la loro fiducia!
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