mercoledì 13 maggio 2009

Pacco, doppio pacco e contropaccotto


"Tra i consiglieri comunali prevalgono l'autoconservazione e lo spirito corporativistico. Ieri, dopo un'infuocata conferenza dei capigruppo convocata per fare luce sull'acquisto e l'assegnazione dei pacchi dono distribuiti dalla presidenza del Consiglio a Natale 2008, Epifania e Pasqua 2009, i consiglieri si sono dati la consegna del silenzio. È più importante proteggere l'immagine del Consiglio che rendere conto al popolo che li ha eletti su come si spendono i soldi pubblici. La linea dei consiglieri è stata quella di "lavare i panni sporchi in casa", far decantare la questione in modo che i cittadini dimentichino questa storia. Così non si saprà mai perché, a Natale, sono stati acquistati 30 pacchi dono da 200 euro per i bisognosi e nelle altre due festività, invece, sessanta da 100 euro. Quasi tutti i consiglieri che abbiamo sentito affermano che erano a conoscenza dell'acquisto di 30 pacchi e non di 60.Nella relativa determina era scritto che dovevano essere consegnati a bisognosi indicati dalle Parrocchie ma poi si decise che ogni consigliere indicasse una famiglia indigente. Qualcuno si è rifiutato di dare l'indicazione, sostenendo che la beneficenza va fatta con i soldi propri non con il denaro pubblico. In ogni caso, restano trenta pacchi acquistati dal presidente all'insaputa dei consiglieri e resta da capire a chi sono stati distribuiti. Dalle poche notizie trapelate sulla conferenza dei capigruppo svoltasi tra le urla, in particolare del presidente Di Dio e di Grazio Trufolo che ha sollevato il caso, pare che non sia stata chiarita la "moltiplicazione dei pacchi". Di Dio non avrebbe chiarito perché con lo stesso budget ne ha presi 60. Ma alcuni consiglieri avrebbero rimproverato il presidente, invitandolo, la prossima volta, a ricordare che rappresenta l'intero Consiglio e non è una monade autarchica. Pare che Di Dio abbia scritto alle parrocchie, invitandole a fornire i nomi dei cittadini destinatari dei pacchi e lo stesso ha fatto con i consiglieri. Ciò per ricostruire il fascicolo sui pacchi che è stato distrutto in ossequio - così è stato detto - della legge sulla privacy. Ora, il silenzio sulla penosa vicenda chissà se servirà a far riflettere i consiglieri." (La Sicilia)
A quanto pare siamo rappresentati e amministrati da profondi seguaci del Cristianesimo, così seguaci che non vogliono tirarsi indietro dall'emulare nostro Signore cimentandosi nella moltiplicazione dei... pacchi!
Il vero "pacco" lo hanno tirato a noi gelesi, noi che assistiamo inerti, schifati e disgustati alla squallida telenovela che ogni giorno ci regala il nostro consiglio comunale.
Guidati da un moderno don Abbondio, il nostro consiglio comunale, pardòn, i nostri consiglieri comunali (visto che il Consiglio Comunale è pur sempre una istituzione, i consiglieri comunale delle carte da briscola...) si son trovati a difendersi dall'aver mangiato la marmellata, negando tutto quanto, mentre si pulivano la bocca sporca e appiccicosa...
Li abbiamo messi noi lì, la colpa è solo nostra, possiamo prendercela solo con noi stessi se, per dirla alla F. Battiato, delle "squallide figure attraversano il paese": qualcuno forse si salva, forse, ma dovremmo discutere sull'eccezione, non sulla regola.
Anzi, dovremmo non discuterne affatto, non dovremmo discutere di questi squallidi fatti nella città della legalità, nella città del sindaco antimafia, nella città più bella del mondo!
Che pacco ci hanno tirato...

3 commenti:

Emanuele ha detto...

Che schifo !!!!!!
Fanno becero clientelismo anche con la povera gente, con i loro bisogni.
Alla faccia della legalità.
Ma non sarebbe stato meglio coinvolgere solo le parrocchie?

fabio pass.. ha detto...

non ho parole, ed oggipiù di ieri mi vergogno di loro.....................(che schifo)

peppet ha detto...

Che tristezza!
Meditate gente meditate...