sabato 31 maggio 2008

...e dopo vennero le ciminiere!

“Che bello guarda: il cielo è diventato rosso! Come è possibile?”
Credevo che dormisse, e invece era ben attento e mi spiazzò con quella domanda!
Me l’avevano spiegato una volta a scuola perché il sole, e dunque il cielo, diventava rosso al tramonto, e cercai di spiegargli in parole povere che il colore rosato visibile al tramonto è dovuto al fatto che la luce deve attraversare uno spessore di atmosfera maggiore, e ciò causa la perdita pressoché totale della luce blu e per questo motivo prevale il rosso.
Incredibile la sua faccia alla mia spiegazione: mi guardò come per dire “ah, già vero!”
Da lontano scorse la collina con quella splendida torre che la sovrastava, che all’imbrunire sembrava avesse un aspetto regale ma dimesso, come una vecchia nobile decaduta mai disposta a rinunciare alla propria nobiltà.
“Guarda papà –mi disse tra uno sbadiglio e l'altro- lì c’è un castello: andiamo a vederlo?”
E cosa vuoi vedere, pensai tra me e me…
Ero indeciso se portarlo a vedere quel castello e infrangere la sua immaginazione, oppure evitargli una delusione.
Ma si, andiamo…
Mammano che salivamo a piedi il fianco della collina, alla sua vista maturava l’orizzonte, poi il mare aperto, poi le navi, la spiaggia sotto e più in là… la nostra città.
Rimase a bocca aperta!
Con avidità guardò ogni angolo di quel panorama, con in lontananza le luci di Licata che tremolavano sotto lo splendido cielo rossastro.
Non disse niente, rimase in silenzio per un lungo, interminabile tempo. Sembrava quasi che non volesse che niente e nessuno si frapponesse tra lui e quella magnifica vista!
Quando incrociò il mio sguardo, si accorse che dietro di me c’era la Torre di Manfria che a lui da lontano era sembrato un castello. La sterpaglia... l’erbaccia... parte della torre a terra: era troppo per lui!
“Papà, andiamo via adesso…”
Una volta in macchina, appoggiò la testa sul braccio che era fuori dal finestrino e continuò a guardare fuori, fin quando la sua attenzione fu attratta da un altro particolare.
Adesso quel rossore del cielo lasciava il posto ad un blu pesante, scuro, come l’umore di mio figlio che mi sedeva accanto.
“Guarda, –mi disse- guarda lì: sembra un grosso animale ferito accasciato a terra!
Ma che cos’è?"
Quando capìi di cosa parlava mi si strinse il cuore, e guardando ciò che il suo dito indicava gli risposi: “quella una volta era l’orgoglio di Gela, un posto che richiamava turisti da tutta l’Italia e forse anche oltre! Un posto unico in tutta l’Italia, che per anni è stato il simbolo di Gela: un gioiello che non aveva pari!”
“E perché adesso sembra moribonda?”
“Non è moribonda
–gli risposi- è proprio morta! Vedi, dopo qualche anno dalla sua nascita, al culmine del suo fulgore, hanno “svenduto” il turismo per l’industria…
Continuai a guidare fino all’uscita della città quando mi disse ancora: “ma quelle torri cosa sono?”
Ahia, se n’è accorto…
Beh, -risposi io, non senza un gesto di fastidio a quella visione- sono le ciminiere della raffineria,
l’industria per la quale hanno svenduto quell’animale ferito che hai visto prima…
“Ma cosa esce da lì? Cos’è quel fumo?”

Ah, quello? quello è il fumo prodotto dalla raffinazione. Praticamente è lo scarto, anche se parte di questo scarto viene scaricato a mare. Anzi dicono di no…”
“Ma così l’acqua del mare si sporca!”

"Si ma vedi, in queste spiagge nessuno fa il bagno, e a quelli che lo fanno è stato detto che il mare è pulito…”
Non credo abbia capito la mia risposta, ma sotto, c’è un video che mostra l’epitaffio di quell’animale ferito a morte…

La Conchiglia

mercoledì 28 maggio 2008

Gelacontro: i candidati si confrontano

Il mio invito ai candidati a confrontarsi sul loro programma in questo Blog, è stato accolto da alcuni di essi.
Di seguito pubblico una mail di una candidata che ha accettato il confronto con noi.
Vi invito tutti quanti ad un confronto serio e leale, nel pieno rispetto di tutti.





Ciao, sono Alessandra.
Ho 24 anni e sono laureata in Giurisprudenza.
Lavoro allo sportello multifunzionale del Centro per l’Impiego di Gela dove mi occupo del collocamento al lavoro dei giovani e dei soggetti svantaggiati.
Sul tema del collocamento al lavoro, ho preso spunto per la mia tesi di laurea (Il Collocamento mirato – progetto Job Meeting), opera molto ambiziosa che oltre alla realizzazione di un rapporto di sostegno che il Centro per l’Impiego offre ai diversamente abili, vede la costruzione di una Cabina di Regia nel CPI di Gela (zona maggiormente gravata dai disagi), punto centrale di gestione e coordinamento per l’intero comprensorio.
In tutto questo si unisce la mia passione per la politica che si sposa con il partito dell’Udc, in cui vedo rispecchiarsi i valori che mi sono stati impartiti dalla mia famiglia, da sempre impegnata professionalmente in settori primari della società (formazione, occupazione, salute) e da cui attingo le risorse necessarie per la mia formazione.
La prospettiva di miglioramento e il sostegno degli amici che condividono i miei ideali, la sensibilità di una giovane che guarda al futuro, la mia esperienza lavorativa e di confronto con i gravi problemi occupazionali del nostro comprensorio, e la passione per la politica mi hanno indotto a uscire dall’ombra e candidarmi alle prossime elezioni provinciali nella lista Udc.
Sono circondata di giovani professionisti portatori di idee concrete e realizzabili, da tanti giovani amici e dalla mia famiglia che mi incoraggiano giorno dopo giorno.


· Disoccupazione, soprattutto giovanile;
· Formazione e Università;
· Viabilità provinciale;
· Sviluppo economico;
· Valorizzazione e Promozione del territorio.

Sono questi i temi su cui concentrerò tutto il mio impegno in Consiglio Provinciale, punti salienti del mio Programma.
Invito tutti i visitatori di questo Blog a prenderne visione per un confronto democratico serio e leale, nel pieno rispetto di tutti, confronto che sono pronta ad avere qui con tutti voi.

Alessandra Ascia
http://www.alessandraascia.it/

sabato 24 maggio 2008

Gelacontro grida: isoliamoli!

In prossimità di un bosco, vivevano tre porcellini. Per mettersi al sicuro da un certo lupo che abitava nei paraggi, decisero di costruirsi tre casette. Il più volenteroso si procurò calce e mattoni, gli altri decisero di affaticarsi di meno e preferirono l’uno la paglia, l’altro il legno. In poco tempo e con poca fatica, la casetta di paglia fu pronta. Ma la debole costruzione non resistette al primo assalto del lupo. Bastò un semplice soffio e il porcellino si trovò senza riparo.
Si lo so cosa state pensando: Gianni è impazzito e ci sta prendendo tutti in giro…
Vero è che sono che sono impazzito (chi me lo farebbe fare tutto questo altrimenti?) ma a prendervi in giro non sono io…
Avendo figli piccoli capita spesso di raccontare questa favoletta, come capita spesso di giocare con loro, e spesso si fanno giochi dove necessariamente uno dei due deve vincere. Tutti i papà (e le mamme) sono passati per questa fase, fase in cui bisognava per forza far vincere i propri figli altrimenti questi si arrabbiavano o –nella migliore delle ipotesi- piangevano. E quando questo succedeva, vi ricordate cosa suggerivano? suggerivano, anzi, pretendevano di cambiare gioco! E il nuovo gioco lo sceglievano loro, così da essere sicuri che –almeno a quel gioco- ne sarebbero usciti vincitori. E per fare questo, spesso il gioco lo inventavano sul momento!
Eh, che ricordi…
Pensavo non dovessero tornare più quei tempi, e invece mi accorgo che quei tempi in realtà non sono mai passati! E in ogni angolo della giornata, specialmente in questo periodo, quei tempi sono tornati prepotentemente di moda, cambiando protagonisti e… età!
Non vi sembra? Siete poco attenti…
Ecco gli indizi e gli… ingredienti per il gioco: prendete due rappresentanti istituzionali della nostra città e fateli partecipare –uno direttamente e l’altro "a sostegno"- ad una competizione elettorale chiamata “primarie”; fate in modo che ne escano sconfitti, anzi, “doppiati” da un terzo incomodo, tenete pronti fazzolettini e zucchero filato e poi… guardate di nascosto l’effetto che fa! L’effetto è devastante: ad una prima fase in cui si vedono i due ’ncuttuti, ne segue un’altra in cui uno dei due canta la grande vittoria ottenuta (!), vittoria che adesso deve essere seguita dalla nomina di 2 (due) assessori!
Mi domando cosa avrebbe chiesto se avesse vinto…
L’altro invece fa quello che ha sempre fatto e che lo contraddistingue: parla. Non si sa bene cosa dice e a chi, ma lui parla: un giorno gli spiegheranno che bisogna dire cose sensate, ma non è questo il tempo…
A questa prima fase ne segue un’altra, fatta di proclami, di piagnistei, di articoli sui giornali e di… minacce di cambiare gioco! E il gioco lo cambiano, eccome.
Anche la faccia se è per questo…
E, come d’incanto, uno dei due rappresentanti istituzionali si sfila di dosso la maglia della Sinistra, la maglia della Margherita, la maglia del PD (la sua stazza era dovuta alle maglie indossate, cosa credevate...?) e ne indossa una leggera leggera: quella del deputato regionale eletto nel centro destra! Forse la taglia è la stessa, ma non si accorge di averla indossata al contrario…
Ma, invece di farglielo notare, i suoi fedeli lo aiutano nel gioco, lo aiutano ad architettare la struttura portante del nuovo gioco, e vedendo che esso si regge sul fumo e sull’aria, chiamano altra gente a farsi aiutare: e così molti che fino a ieri erano col sindaco, per il sindaco e per il centro sinistra, adesso non sanno più dov’è la destra e dov’è la sinistra, dov’è il nord e dov’è il sud e alcuni, dicono, non sanno più riconoscere l’uscio di casa propria!
No, non ridete perché non c’è nulla di divertente, bisogna aiutare questa gente, ho visto alcuni di loro andare in macchina contromano, molti per andare a Catania hanno imboccato la statale per Licata, e quasi tutti hanno su la maglia della Roma con lo scudetto vinto quest’anno…
Aiutiamola questa gente, isoliamola, facciamo in modo che, quantomeno, facciano del male solo a se stessi, visto che questo non possiamo impedirlo!
Pensate che l’altro rappresentante istituzionale ha preparato una lista a sostegno del candidato di centrodestra lui che da oltre dieci anni ricopre una carica istituzionale grazie al centrosinistra!
Suvvia, non giratevi dall’altra parte, aiutiamo questa gente: ISOLIAMOLA!
Come dite? Che all’inizio ho parlato dei tre porcellini e qui ve ne ho descritto solo due? Ma allora siete duri a capire…
Vedrete che il terzo porcellino salterà fuori al momento opportuno, quando il suo ruolo di paladino comincerà a vacillare…

martedì 20 maggio 2008

Gela e il suo... Tesssoro!

Avete provato in questi giorni a fare una passeggiata fuori?
Si incontra gente di tutti i tipi, gente che conosciamo bene, gente che conosciamo meno bene, con tutti loro ci capita, spesso, di scambiare qualche parola, magari di prenderci un caffè. Magari si discute del campionato di calcio appena finito o di quella strada ancora da assestare o di quel parcheggio da finire. Molti di loro sono nervosi e sembrano impazienti.
Hanno una insolita loquacità e sembrano interessarsi veramente al tuo pensiero.
E qui rifletti: da dove nasce tutto questo interesse per te da parte di queste persone? Sei disposto pure a pensare che sono state da sempre così, e magari tu li hai sempre visti con occhi diversi.
E ti senti in colpa.
Cerchi di rimediare, cerchi di interessarti a lui (o a lei) facendogli una miriade di domande, mostrandoti veramente interessato alla conversazione, anche se in cuor tuo sai che non te ne frega poi tanto!
Ma i rapporti sociali bisogna coltivarli...
E’ strana questa gente, tutt’ad un tratto si mostra spiccatamente propositiva e notevolmente critica nei confronti di quello o quell’altro argomento. Hanno pure cambiato il modo di parlare e, dopo che li guardi bene, hanno pure cambiato il modo di vestire!
Ti accorgi oltretutto che non sono da soli, che si fanno accompagnare da uno, due, forse anche tre amici che gli tengono il filo.
Ti scruta, ti parla, ti fa parlare, propone, e noti che smette di parlare in prima persona singolare e comincia a parlare in prima persona plurale: “noi di qua, noi di là. etc…”
E, come in un incontro di scherma che si rispetti, ecco che affonda il colpo di sciabola: “sai, sono candidato alle provinciali, mi chiedevo se potessi darmi una mano.”
Che tristezza…

Per un lungo momento ho davvero pensato che fosse interessato a me perché mi stimava semplicemente, perché gli piaceva parlare con me, perché gli interessava il mio pensiero, invece adesso mi accorgo di essere solo uno dei tanti voti potenziali che può raccogliere.
Forse il voto numero 234, o il numero 672, ma pur sempre soltanto un voto!
Faccio appello a tutta la mia diplomazia e gli chiedo garbatamente: “qual è il tuo programma? dimmi quel’è il tuo programma e io ti dico se posso sposarlo oppure no.”
Avete presente la faccia di Smigol nel Signore degli Anelli? Beh, la sua non era tanto diversa!
Un viso misto a stupore e impaccio, goffamente tentato di tenerlo nascosto. Malamente.
Aspettai per una infinità una sua risposta, e quando riprese il potere di intendere e di volere, unito alla facoltà di parlare (facoltà, non capacità!) le uniche parole che mi disse –tra un farfugliamento, un gargarismo e un colpo di tosse- furono: “ma tu lo devi fare per la nostra amicizia, per il nostro rapporto, lo devi fare per me! E poi sono stato io il primo a chiedertelo dunque non hai impegni! Quindi perché non devi votare me?”
Signori… non ditemi che non vi siete mai sentiti rispondere in questo modo!!!
Indeciso se stroncarlo del tutto o dargli ancora qualche speranza, gli dissi che io non avevo alcun debito con nessuno, che non voto in base al partito politico, ne in base alla persona, ma solo in base alle idee e ai programmi!
Riprendendo il suo balbettìo, mi rispose dicendo che lui ce la poteva fare, che le prospettive erano buone, che aveva serie e concrete possibilità di farcela, che era quasi sicuro di farcela!
Ecco... proprio quello che volevo sentirgli dire! Tra me e me pensavo: “adesso è mio!”
Dopo averlo guardato negli occhi e dopo aver guardato uno ad uno chi si accompagnava con lui, gli dissi con un mezzo sorriso: “se sei così sicuro di farcela… allora non hai bisogno del mio voto! Lo darò a qualcuno che non è cosi tanto sicuro di farcela, ne avrà più bisogno…”
Mi concedai facendogli gli auguri e quando stavo per andarmene mi balenò un’idea. Mi voltai verso di lui e gli dissi: “sai, io ho un piccolo Blog dove do spazio a tutti quelli che vogliono far sentire la loro voce. Facciamo così, tu scrivi qual è il tuo programma, io ti ci faccio un post, te lo pubblico sul Blog, e lo mettiamo a confronto con tutti quelli che lo visitano! E’ la massima forma di democrazia…”
La faccia di Smigol ritorno sul suo volto!
E quando i suoi compagni tentarono di spiegargli cos’era un Blog, salutai, mi girai, e me ne andai!
Forse ho perso un amico, o forse non l’ho mai guadagnato…
Ma da questa esperienza ho deciso di portare avanti questa idea: inviterò tutti i candidati a pubblicare su questo blog il loro programma, così da avere un confronto con tutti!
Ammesso che accettino! E ammesso che sappiano cosa sia un Blog…

domenica 18 maggio 2008

venerdì 16 maggio 2008

Doloro loquace, o dolor che tace?

"…e se non ci pensa la giustizia li ammazzo io!"
Sono stato fino all’ultimo combattuto: una parte di me voleva scrivere questo post, un'altra parte mi induceva ad una riflessione più intima.
Trasmissioni televisive, dibattiti con finti esperti di disagio giovanile, giornalisti che snocciolano freddamente i dati sulla dispersione scolastica, e altri che dicono e ridicono -quasi a rafforzare la realtà- le stesse cose, con le stesse descrizioni, facendo vedere le stesse immagini.
Da tutte queste riflessioni emerge una famiglia, una ragazza, un branco e un paese: Niscemi.
Non sto qui a dire cosa sia successo, sarebbe intempestivo, inopportuno e irrispettoso, ma quelle parole pronunciate dalla mamma di Lorena mi hanno lasciato davvero stupito, mi hanno colpito come una pioggia di acqua gelida nel sonno!
E non mi hanno colpito per la durezza delle parole, mi hanno colpito perché è esattamente ciò che io avrei detto!
Adesso si discute nei salotti buoni.
Gente a cui hanno appioppato provvisoriamente il titolo di esperti disquisisce sulla devianza minorile, sul disagio che colpisce i giovani, disagio che viene amplificato molto di più quando il paese in questione è un paesello di provincia, un paesello di gente che lavora spaccandosi la schiena nei campi, e, soprattutto, un paese del sud Italia.
Della Sicilia.
Quattro famiglie distrutte.
I genitori di quei tre ragazzi che si dicono stupiti e sorpresi dell’atto compiuto dai loro figli (ammesso che l’abbiano compiuto, sarà la magistratura a stabilirlo), genitori uguali a tanti altri, uguali a tutti quei genitori che non hanno tempo per sapere dove vanno i loro figli, cosa fanno, che pensieri hanno. Genitori troppo presi dalla vita quotidiana per occuparsi dei problemi dei loro figli, troppo presi dal portare il pane a casa e far vivere dignitosamente quei figli che adesso stentano a riconoscere. Genitori assenti e distratti quando il figlio richiamava la loro attenzione, genitori che credevano bastasse una semplice pacca sulla spalla ogni tanto, una semplice carezza, un semplice rimprovero per mettersi la coscienza a posto con il ruolo di papà o mamma. Genitori che rivedono l’infanzia dei loro figli e, pur riconoscendo di essere stati un po’ distanti, si ripromettono di star loro più vicini da adesso in poi, per recuperare il tempo perduto.
E lo ripetono tutte le volte…
Genitori che quando si accorgono del sorriso disarmante che il loro figlio può regalargli, si fanno venir meno le gambe e lo portano a pensare: “ma dove sono stato io fino adesso”?
Genitori… come me!
Tutte le analisi fatte da esperti, da psicologi, da educatori, non bastano più a spiegare certe cose, queste cose, questi atteggiamenti, questa mancanza di attribuzione di valori a ciò che di valore ne ha immensamente: la vita!
"Ci da fastidio? Ammazziamola!
"
Davvero c’è una teoria che riesce a spiegare tutto questo? Davvero ci sono trattati di psicologia che arrivano a spiegare questo? Davvero si può racchiudere tutto dicendo “è tutta colpa della società, della televisione, del disagio giovanile, dei genitori, della scuola?"
No, non credo.
Io non ce l’ho una spiegazione.
Siamo convinti che queste sono cose che succedono sempre agli altri, mai a noi!
Li vediamo così distanti da noi che tutto quello che possiamo fare è farci una opinione, sentire le notizie, esternare la nostra razione quotidiana di indignazione, e dopo rimettersi a fare esattamente ciò che si faceva un minuto prima!
Fino alla prossima indignazione! O fino a quando tocca a noi!
Sono stato combattuto fino all’ultimo se scrivere questo post o tenermi tutto dentro, se esternare le mie sensazioni o scegliere di parlarne anch’io come tutti stanno facendo. Se conservarlo intimamente o condividere i miei pensieri.
Alla fine sono arrivato ad un compromesso: ho deciso di esternare ciò che sento, ma vi prego… non commentate questo post!
Il dolore leggero è loquace; il profondo non parla, ma tace!

lunedì 12 maggio 2008

Gela: La scuola per risparmiare milioni di euro!

Proseguono le iniziative targate Gelacontro.
In attuazione della seconda fase del progetto "Software Libero - La scuola: utilizzatrice e promotrice delle libere risorse" ideato dal prof. Cantaro, Il Blog Gelacontro, l’associazione Vox Populi e l’istituto E. Majorana organizzano un convegno dal titolo: LA SCUOLA PER RISPARMIARE MILIONI DI EURO.
Il convegno si terrà presso l’Aula magna dell’IISS “E. Majorana” di Gela venerdi 16 maggio alle ore 17.00.
Tale incontro è dedicato alla trattazione delle libere risorse software (Open Source) oggi copiosamente disponibili e di ottima qualità.

Verrà proposta la formazione del personale delle Pubbliche Amministrazioni, con corsi di alfabetizzazione informatica inerenti il software libero.
Sarà presentato il progetto “Software libero – La scuola: utilizzatrice e promotrice delle libere risorse”, ideato dal Prof. Ing. Antonio Cantaro.
Per fare un esempio sulla utilità del progetto e del convegno, basti pensare che grazie all’adozione del software libero, l’amministrazione della provincia regionale di Bolzano, da sola, risparmia più di 1.000.000,00 di euro l’anno!
Il nostro territorio può risparmiare, ogni anno, molti milioni di euro da destinare ad opere ed iniziative la cui carenza è cronica e consistente nel nostro territorio.
Ho già parlato in questo Blog del progetto del prof. Cantaro, questo convegno rappresenta una occasione speciale per portare a conoscenza dei nostri amministratori, i quali saranno presenti al convegno, l’enorme potenzialità rappresentata da questa risorsa.
In un presente che si barcamena tra tagli alle spese e tagli ai fondi, poter risparmiare tanti soldi altrimenti destinati all’acquisto di software rappresenta un ottimo inizio per rialzare la testa da troppo tempo tenuta sotto la sabbia!
l’Amministrazione della Provincia Regionale di Caltanissetta, l’Amministrazione del Comune di Gela, gli Enti Pubblici e Privati, le Associazioni Culturali e la Cittadinanza sono state tutte invitate a partecipare al convegno in oggetto, nella speranza che un primo e decisivo passo si faccia per poter seriamente dare risposte concrete a chi, come la nostra collettività, chiede meno spreco di denaro e più oculatezza nello spendere i soldi di noi contribuenti.
Naturalmente, sono invitati tutti gli utenti di questo Blog, nonché tutti quelli che vogliono saperne di più sull’argomento in oggetto.
Al termine del convegno, a quanti ne faranno richiesta, verrà mostrata la sala computer avente sedici postazioni funzionanti esclusivamente con software libero Open Source.
Questo è un ottimo esempio di come alle parole si devono far seguire i fatti.
E le iniziative!

sabato 10 maggio 2008

Ubi major, minor cessat...

Locuzione molto diffusa nel linguaggio comune, Ubi major, minor cessat si usa in tutte le occasioni in cui, al presentarsi di un evento importante, quello a priorità minore è trascurato.
Già, ma quali sono oggi le priorità minori? Qualcuno lo saprebbe dire?
Gela è diventata la città dove a far notizia è la (pseudo) politica –e pure di basso profilo- fatta da gente di basso profilo (non tutti, per fortuna) a cui i mass media locali (stampa e tv) dedicano uno spazio incomprensibilmente ampio. Altro spazio è occupato da notizie a carattere giudiziario, e per il resto… incrociamo le dita!
Ora, dando per scontata la buona fede dei giornalisti e la loro onestà intellettuale, mi domando se questi stessi giornalisti siano in grado di ricercare e scovare notizie differenti dagli argomenti di cui sopra. E soprattutto, se siano in grado di riconoscerle!
Credo si sia diffusa la convinzione (sbagliata) tra i giornalisti che i gelesi vogliano solo leggere notizie che riguardano la (pseudo) politica di questa città e fatti giudiziari, trascurando molto di ciò che gli succede intorno ritenendola, erroneamente, di scarso impatto mediatico, o comunque di scarso interesse pubblico. Magari trattandosi di una notizia che a loro dice poco o comunque la ritengono “lontana da loro”, ma che per la sua valenza “assoluta” andrebbe (eccome!) riportata!
Si è accorta tutta l’Italia della “impresa” compiuta dalla Squadron Leader, una impresa riportata dal più importante e autorevole mensile tematico, Volare, una impresa a cui pochi giornalisti locali hanno dato risalto, perché a Gela, appunto, queste cose non fanno notizia! Perché ai gelesi bisogna dar da bere solo notizie di (pseudo) politica, di fatti giudiziari, di incidenti e quant’altro possano far comprare un giornale con la notizia interessata sottolineata con il pennarello rosso!
Sono queste le notizie che fanno vendere i giornali!
Per fortuna non sono tutti così, per fortuna a Gela c’è ancora chi sa riconoscere una notizia che dà lustro non solo alla collettività, ma anche al giornale per il quale lavora, sia esso televisivo o stampato. Ed ecco che una nota giornalista di un noto quotidiano nazionale, tra le cronache di Gela ha inserito la notizia della notevole impresa realizzata dalla Squadron Leader -peraltro riportata ampiamente da questo Blog- articolando in modo chiaro e con enfasi il lustro e la notevole risonanza nazionale avuta da costoro per la realizzazione in versione ultraleggera dell’aereo denominato Hurricane, UNICO ESEMPLARE AL MONDO!
E per questo merita un plauso non solo da parte mia, ma da parte di tutta la cittadinanza che adesso è a conoscenza che Gela è conosciuta fuori dalle mura della città non solo per la mafia, per l’antimafia o per l’Eni, ma anche per qualcosa che fa onore a Gela e ai gelesi!
E fa onore sia a lei che ha realizzato l’articolo sia al giornale sul quale è stato riportato. Ma non fa onore a quei periodici che, pur dichiarandosi “indipendenti” hanno snobbato la notizia non ritenendola degna di essere scritta, degna di essere riportata, degna di essere letta, e degna di essere messa a conoscenza della collettività!
Magari, se all’interno della notizia stessa ci fosse stato un episodio giudiziario, o una valenza politica, forse sarebbe andata diversamente. Forse si trattava di un episodio troppo positivo da essere riportato su un periodico indipendente, forse davvero ciò che la gente vuole leggere è solo di qualche episodio giudiziario, magari cercando avidamente tra i nomi quello del vicino di casa o del conoscente che si incontra quotidianamente al bar!
Perché a Gela è di queste notizie che si vive e ci si ciba!
E’stata persa un’occasione.
Un’occasione per dare una notizia vera, una notizia di una realtà diversa da quelle che siamo abituati a vivere, una realtà che nulla ha chiesto alla collettività, ma che anzi ha realizzato il loro progetto, che gli è valso la ribalta mondiale, lavorando in silenzio!
E in silenzio è stata data la notizia, e il silenzio è stata la risposta di certa stampa!
Certa stampa che si dichiara indipendente…
Ubi major… panta cessat!

venerdì 9 maggio 2008

Gelacontro rende omaggio a Peppino Impastato

Grazie Peppino...

martedì 6 maggio 2008

Gela: facciamo la pagella agli Assessori!

Lo stress non è ancora finito: inizia un’altra campagna elettorale!
Ma, come se non bastasse, l’attenzione della politica locale sembra non interessarsene poi tanto, presa com’è dalla ridefinizione della giunta.
Rimpasto lo chiamano, azzeramento spera qualcuno.
Adesso tutti sono “in lista” per un assessorato, come se fosse un’altra competizione elettorale.
In un post precedente si era evidenziato il criterio secondo il quale in Italia chi arriva secondo, e in genere chi perde, viene “premiato” con un incarico qualsisasi. Ed è così che un candidato NON ELETTO al consiglio comunale, come premio avrà in regalo… il posto da consigliere comunale, o di un assessorato!
Com’è possibile? Semplice: con il sistema dello scorrimento delle liste!
Dunque chi non è stato eletto, aspirerà ancora a quel “posto” da consigliere comunale giusto perché chi è stato eletto al suo posto andrà a ricoprire la carica di assessore. O, ancora meglio, sarà egli stesso assessore!
ALLA FACCIA DELLE CAPACITA’ PROFESSIONALI!
Bisogna tener presente che gli elettori eleggono i consiglieri comunali, e NON GLI ASSESSORI! I QUALI DOVREBBERO ESSERE SCELTI PER LE LORO (PRESUNTE) CAPACITA’ NEL SETTORE SPECIFICO.
Qui in Sicilia chi ha una famiglia numerosa o degli "amici" numerosi diventa non solo consigliere comunale ma anche e sopratutto amministratore di città, province per non parlare di altro! Questa vergogna si perpetua sempre e la nostra città ne è l'esempio più lampante.
I nostri assessori non sono stati scelti dal nostro sindaco e dai partiti (o meglio dalla casta dei partiti) non per capacità, competenza o professionalità, ma solo ed esclusivamente perchè hanno ottenuto voti nei modi di cui sopra.
Chi conosce a Gela gli assessori?
Cosa hanno fatto di concreto per questa citta?
Quali progetti, quali idee mettono in campo per risolvere i drammatici ed atavici problemi di questa città?
E... li avete mai sentiti parlare?
Amministrare è un ruolo che richiede tanta capacità e preparazione, ma anche e soprattutto "indipendenza economica" in maniera tale da non sottostare a ricatti da parte di nessuno!
Lancio a Gianni ed al blog la proposta di dare un voto al sindaco ed agli assessori in carica per quanto fatto in questo anno.
FACCIAMO LA PAGELLA DEI NOSTRI AMMINISTRATORI:
ELISA NUARA: Assessore all'Urbanistica nonchè Vicesindaco;
GIUSEPPE ARANCIO: Assessore ai Servizi Sociali;
ENRICO VELLA: Assessore all'Ecologia;
RITA CALO': Assessore all'Edilizia Privata e Attività Produttive, gia Consulente Legale del Sindaco;
ANNA SCORDIO: Assessore alla Pubblica Istruzione, Politiche per l'Infanzia e Famiglia;
CALOGERO MARCHESE: Assessore all'Agricoltura;
GAETANO ORLANDO: Assessore allo Sviluppo Economico e delega per i Contatti con le Strutture Sanitarie;
UGO GRANVILLANO: Assessore ai Trasporti, Patrimonio, Protezine Civile, Programmazione;
MIGUEL DONEGANI: Assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo (carica che non ricopre più, essendo stato eletto Deputato all'ARS).
Il Sindaco tiene per sè Bilancio, Politiche di Legalità, Cultura, Manutenzione, Tributi, Affari del Personale e la Polizia Municipale, oltre alla delega (provvisoria) allo Sport Turismo e Spettacolo lasciato vacante dal neo deputato Miguel Donegani.
Forza ragazzi, votiamo: sono convinto che ne vedremo e ne sentiremo delle belle!!!!!!!!!!!!!!!!!
Questo post è stato mandato all'indirizzo ideapost@gelacontro.it da Emanuele.

domenica 4 maggio 2008

Gela: Una via, tre piazze... e una sola città!

Mi è giunta una eMail a ideapost@gelacontro.it che di seguito pubblico:
Si è tenuta una conferenza di servizi organizzata dal Comune di GELA inerente alla presentazione da parte dell’illustre Architetto Collovà, del progetto “UNA VIA TRE PIAZZE” .
L’introduzione storica è stata veramente molto ampia, degna della nostra Città, che di storia ne ha veramente tanta e che dovrebbe essere portata a conoscenza non solo nelle aule consiliari, ma dovrebbe essere anche una forma di indottrinamento scolastico ai nostri giovani Gelesi.
Forse esalto troppo la mia Città, o forse no, perché chi conosce la storia -e se non la si conosce la si studia- si rende conto di ciò che è stata Gela nei tempi di grande fulgore.
Oggi purtroppo il fulgore è svanito, non resta nulla, restiamo solo noi che, solo volessimo, potremmo portare a nuovi splendori la nostra amata Città, iniziando con l’impegno di ognuno di noi.
Ma noi da soli non possiamo avere tale capacità rinnovatrici se non aiutati e spronati principalmente dai nostri politici e amministratori volenterosi amanti delle proprie origini, e non da quelli astrusi che non hanno voglia nemmeno di stare seduti sugli scranni del Municipio.
Dopo l’ampia introduzione storica, l’Architetto Collovà ha illustrato le varianti che si dovrebbero apportate alla nostra Città.
In seguito alla illustraziuone, vi sono stati vari interventi degli astanti che hanno accolto la bontà dell’innovazione da cui la nostra Gela dovrebbe cominciare il cambiamento. Dico dovrebbe, in quanto ho notato che i nostri Politici erano al 99 per cento assenti e quindi non interessati a quanto l’Architetto Collovà illustrava a tutti i presenti in aula consiliare.
Ciò mi lascia veramente perplesso.
Chi da incarichi così importanti e di così grande rilevanza economica e non si degna di presenziare a un progetto di grande rivoluzione ambientale, significa che non c’è volontà politica nel portarlo a termine!
Ma allora questo progetto è solo propaganda elettorale o serve solo per pagare progetti che poi non si realizzino?
Vorrei sperare che questo non accada, perché sciupare i nostri soldi in opere incompiute, come nella maggior parte dei casi accade, o ancora meglio opere terminate e lasciate all’abbandono totale, fatte scempio da vandalismo incontrollato e da incuria da parte degli Assessori preposti ai vari settori, è veramente uno schiaffo alla povertà, che grazie a Dio a Gela non manca…
Si vorrebbe, da parte degli organi preposti, maggior oculatezza nella spesa sociale, pensando bene che i soldi sottratti dalle casse del comune (cioè i nostri soldi!), venissero investiti in strutture primarie come: strade, fogne e sistemazione della condotta idrica cittadina.
Comunque ben vengano tutte le innovazioni, possibili, che diano un nuovo aspetto ambientale visivo.
Ho notato durante la presentazione di “Una via, tre piazze” che la nostra Città annovera un gran numero di esimi Architetti, e mi domando, perché a qualcuno di essi non venga la felice idea di progettare futuristicamente lo sviluppo della nostra riviera marittima dando lavoro e benessere per se e per la nostra Città rendendola attrattiva ai turisti di ogni dove?
Inoltre leggendo l’articolo sul Corriere di Gela, a firma dell’Ingegnere Maurizio Marino dal titolo “che ne sarà della Piazzetta Santa Lucia?”, noto che l’ingegnere si preoccupa solo della piazzetta in cui ha lo stabile o lo studio, senza nessun interesse per quanto avvenuto in altri siti della Città!
Bisogna pensare in grande, vagliare con attenzione tutto quanto avviene nel nostro territorio dando suggerimenti e pareri veramente innovativi che abbiano un futuro per i nostri giovani.
Questo è quanto dovrebbero fare i nostri amati Architetti, senza far arrivare menti eccelse da fuori dalle nostre mura, perché QUI VIVIAMO e di mente eccelse, sono sicuro, ne abbiamo anche nel nostro Paesone.
Nunzio T.

venerdì 2 maggio 2008

Gelacontro denuncia: Lombardo, fuori le palle!

E dunque Milano avrà il suo Expo nel 2015.
Non si tratta di vedere il “vicino di casa” che ha appena ottenuto un obiettivo di importanza notevolissima. Tuttavia, questo evento crea non poche preoccupazioni.
La realizzazione infatti di infrastrutture logistiche e di tutto l’apparato che servirà all’organizzazione dell’Expo ammonterà a decine di milioni di euro. E questa spesa, oltre che da capitali privati, dovrà essere affrontata anche con finanziamenti pubblici, e il tutto in soli sette anni.
Considerando che davanti a noi si presenta un periodo non positivo per l’economia italiana, le risorse dovranno essere “ritagliate”, sottraendole, di fatto, a quelle che si sarebbero dovute inviare al Sud, se consideriamo anche la politica della Lega.
La coperta è troppo corta, se tiri dalla testa si scoprono i piedi.
Il governo (e l’opposizione) dovrà sbrigasi a reperire quei fondi, e l’unico modo è quello di tagliare gli sprechi.
Il federalismo fiscale può aiutare, ma solo se fatto bene: passando dallo Stato centrale alle Regioni, aumenta il tasso di responsabilità, perché così capiremo se i soldi per le tasse che paghiamo sono spesi bene o male.
Noi siciliani avremmo già dovuto rivendicare il “nostro” federalismo appellandoci al nostro Statuto speciale.
Quando la Sicilia rivendica l’autonomia dello Statuto lo fa più per forma che per sostanza. Nessuno dei Governi della Regione, infatti, in sessant’anni ha mai avuto azioni forti per il rispetto del nostro Statuto. E vi è ancora un’altra inadempienza, gravissima, dei presidenti della Regione e dei loro governi: non aver mai posto dinanzi alla Corte Costituzionale, la questione della disparità di trattamento dei cittadini di fronte alla legge (art. 3 della Costituzione) nel momento in cui tre regioni d’Italia (Veneto, Liguria e Val d’Aosta) sono dotate di ricchi casinò che danno una notevole ricchezza all’intera regione. Qualcuno obietterà che altre tre regioni a Statuto Speciale (Friuli, Sardegna e Trentino) non hanno mai fatto questa rivendicazione, ma lo Statuto Siciliano è LEGGE COSTITUZIONALE, mentre quello delle altre regioni non lo sono!
I presidenti della Regione si sono comportati come se avessero avuto l’anello al naso, regalando a noi siciliani, invece dell’orgoglio di esserlo, una umiliazione di una classe politica che non ha saputo rappresentare questi punti di forza ai Governi nazionali. E nemmeno ha saputo mettere con determinazione sul campo iniziative politiche per ottenere il rispetto di tutte le norme dello Statuto, in particolare l’istituzione dell’Alta Corte (art. 24) e le funzioni del Presidente della Regione come Capo della Polizia (art. 31)!
La classe politica ha stracciato lo Statuto, anzi, peggio ancora, lo ha utilizzato come scudo per non far crescere la Sicilia e mantenere lo stato di bisogno dei cittadini con i quali ha scambiato regolarmente il consenso elettorale!
Aggiungo che alla luce dei comportamenti di questi sessant’anni, la classe politica ha mantenuto volutamente in stato di bisogno i siciliani, ritenendo che avessero l’anello al naso, in modo da farli accorrere a frotte nelle loro segreterie!
Un bel successo di cui si dovrebbero vergognare tutti i Presidenti passati!
Per quello attuale... staremo a vedere!