lunedì 8 dicembre 2008

Gela: Etica e riformismo

In risposta al post "Gela: niente politica senza etica", dal coordinatore cittadino del ReD riceviamo e pubblichiamo:

“Al Sud c’è una grave crisi morale” questo è l’ultimo e significativo messaggio del Presidente della Repubblica e riguarda purtroppo anche noi.
La fiducia per un grande progetto di cambiamento, per un partito dei cittadini e per i cittadini, per un partito di rinnovamento sociale e politico, dispiace affermarlo, è stata indebolita, se non addirittura delusa e particolarmente nelle nostre realtà.

In Sicilia questo vuoto si è raffigurato nelle sue più stridenti contraddizioni economiche, sociali e culturali in un classe politica non all’altezza. Il progetto di costruire un futuro meno incerto per le generazioni presenti e future è stato profondamente svilito e le giuste attese sono state completamente ignorate, il tutto aggravato dalle politiche di un governo nazionale e regionale lontano dai reali bisogni dei cittadini.
Nel PD la questione morale, i grandi principi dell’impegno politico, la progettazione del futuro sono state dimenticate in nome di un vuoto culturale e sociale che ha messo al primo posto le sirene dell’egoismo, la fame di potere, la difesa di interessi particolari. Molte volte alcuni nostri rappresentanti nelle istituzioni locali vengono indicati o percepiti come corresponsabili di spartizioni e di sprechi, veri favoreggiatori di illegalità morale.
Ma noi non vogliamo arrenderci , crediamo nella nostra storia , nelle nostre idee.
Non ci rassegniamo al vuoto di valori, all’appiattimento morale , ai “cacicchi” della politica.
Crediamo in un Partito Democratico protagonista della costruzione di un’altra Italia.
Crediamo in una politica dove solidarietà, giustizia sociale , difesa degli ultimi siano riferimenti essenziali, dove confronto e partecipazione alle scelte complessive per lo sviluppo di un territorio siano l’espressione autentica di un nuovo riformismo che vuole guardare avanti.
Crediamo ancora in un partito che sia riferimento in termini di valori e di indirizzi, che contrasti gli egoismi in nome di un interesse collettivo.
Un partito più attento ai bisogni giovanili, che cambi decisamente rotta, ponendo al centro di tutto il rinnovamento etico, non solo generazionale.
Un partito che traduca la passione politica e sociale (quella vera, non quella arrogante ed opportunistica) dei giovani, cioè di quelle energie fresche e preparate che intendono affermare il loro diritto di rappresentanza, in una partecipazione effettiva ad impegni direttivi ed istituzionali.
Un partito i cui dirigenti, non più cooptati o lottizzati ma eletti democraticamente, dovranno confrontarsi per cambiare questa politica e credere che la politica pulita e trasparente debba sempre prevalere, per questo bisogna far sentire la gente parte attiva e protagonista a tutti gli effetti di un partito, senza essere “catalogati” o utilizzati in nome di promesse illusorie o solo per ambigui fini personali.
Nel Partito Democratico ed in generale nel centro sinistra di Gela questo malessere esiste e non può essere negato né sottovalutato e l’Associazione ReD vuol essere un modo, un contributo per risolverlo e ricomporlo. Saremo presenti per avviare un serio confronto tra politica e società, tra politica e cultura rilanciando i valori etici della appartenenza, attraverso iniziative che mettano in primo piano i cittadini, i loro bisogni e soprattutto il loro futuro.
Il coordinatore cittadino del ReD
Emanuele Sanzo

17 commenti:

Anonimo ha detto...

FINALMANTE
QUALCOSA SI MUOVE

Anonimo ha detto...

Incredibile quelli del pd hanno ancor ail coraggiodi parlare di etica e di politica PROPRIO LORO!
CHE FACCIA TOSTA...

Anonimo ha detto...

Ancora c'è qualcuno che parla del pd! Ma non vi vergognate? siete stati svergognati anche dai vertici del pd (leggasi Veltroni, D'Alema), siete diventali lo zimbello dell'Italia: i CARABINIERI e gli INTERISTI oramai vi amano perche avete preso il loro posto nelle BARZELLETTE!!!!
Per far rinascere un movimento politico di sinistra occorrono anni e anni di SILENZIO totale da parte di tutti quellli di sinistra: solo così la gente può DIMENTICARE le cazzate fatte in questi anni dal centro sinistra.
E mi riferisco soprattutto ai nostri politicucci locali (i vari Speziale, Donegani, D'Arma, Di Dio, Collura, per citarne soltanto alcuni) che si son fatti i CAZZI loro a discapito di chi tirava la loro carretta e a discapito dei quattro coglioni che ancora credono alle favole!
E adesso arriva il solito movimento politico, la solita associazione FITTIZIA (e sfido chiunque a confutare questa ipotesi) a far capire che LORO son diversi, LORO non tengono al successo personale, LORO hanno a cuore le sorti di questa città, LORO sono moralmente integri e immuni da qualunquesia "mafia del pensiero"!
MA CI CREDETE DAVVERO A CIO' CHE DITE?

Chiedo scusa per le parolacce, ma sono un ex PD, ex di sinistra ed ex politico, e ho lasciato la politica quando ho capito che la puzza di merda è la sola puzza che si riesce a sentire in quegli ambienti!!!

fabio pass.. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
falco ha detto...

ReD: Reduci Estimatori Donegani

fabio pass.. ha detto...

al sud esiste una grande crisi morale, e questa è data da vari fattori:da quello occupazionale a quello politico,dal fattore ambientale a quello sicurezza e tanti altri.Ma il problema più angosciante è che la politica non fa nulla per venire incontro a questi problemi(qualsiasi polo essi siano),ma sono convinto che anche l'associazione ReD non faccia nulla per contrastare i sopprusi che i cittadini devono subire dalla politica(scusate so sono pessimista ,ma sono le circostanze che mi portano ad esserlo)

Roberto ha detto...

Io non capisco perchè tutta questa ostilità. C'è un gruppo di persone, c'è un ragazzo che si chiama Emanuele Sanzo che ci sta mettendo faccia e reputazione per questo progetto: questo è un segno evidente che almeno lui in questa cosa qua ci crede, e poi parlando con molta gente nessuno conosce questo Emanuele Sanzo come una persona che nel tempo si sia "arricchito" con la politica.. dunque perchè non credere alla buona fede del progetto? E' naturale che dopo quello che ha combinato Veltroni in Sicilia (candidata sua moglie oltre che altri parenti ed amici) nessuno crede ormai al pd, ma questo è esattamente ciò che ha scritto il coordinatore del Red nel suo post: anche loro sono consapevoli che gli esponenti del pd soprattutto qui in sicilia si son serviti ad una tavola imbastita da noi, proprio per questo hanno deciso di reagire con questa iniziativa.
sinceramente io ho molti dubbi che la cosa funzioni, perchè intimamente penso che si esaurirà tutto con il solito convegno e le solite frasi di circostranza, ma almeno non miniamo la buona fede di costoro e la speranza nostra che finalmente germogli un nuovo sentimento politico. Poi chi se ne frega se sia di destra o di sinistra!

Anonimo ha detto...

Cosa fare allora? Siamo sempre al punto di prima. Al mio vecchio commento. Se creiamo o abbiamo voglia di crare qualcosa di nuovo, non va bene. Se stiamo alla finestra ci lamentiamo. Come migliorare la nostra vita? La nostra città? a verità che ci piace dormire, sonnecchiare, guardare dalla finestra e giudicare, giudicare, giudicare. Sporcarsi le mani.Questo ci vuole. Iniziare a vederci, riunirci. Anche all'interno di un partito perchè no: ma dobbiamo avere la volontà, la volgia di esserci. Io ho 50 anni e prima di alcuni di voi ho sofferto, deluso, sopratutto nel vedere i miei compagni che se fregavano del partito, della città del bene comune e pensavano a loro stessi. E come dice Guccini in una canzone famosa" Giovane ingenuo io ho perso la testa sian stati i libri o il mio provincialismo ma una cazzo in c.... dubbi di qualunquismo son quello che mi resta". Sono stato in lista giovanissimo alle comunali. Non sono salito. Lì, però, ho toccato con mano la fettenzia che c'era. Altro che impegno per le classi meno abbienti, solo per loro tasche, interessi meglio e peggio della democrazia cristiana, che io vedevo come il diavolo in terra, invece, diavoli c'è ne era qualcuno altro. Che fare, Allora? giorni fa dicevo TESTIMONIARE. Oggi dico SPORCHIAMOCI LA MANI, LAVORIAMO. Come diceva Antonio Gramsci, ( non me ne frega niente se ha chiesto perdono prima di morire dei suoi peccati, certa stampa farebbe bene a strasene zitta e parlare di altre cose di Gramsci)" Bisogna avere pessimismo nelle menti, ma ottimismo nelle azioni" Quindi fare. Caro Sanzo, mi pare di conoscerti, non loso ma io sono con te. RED o non RED. Chi Se frega. Ma io non voglio vedere morire la mia città con un perbenismo di facciata, e una legalità cantata ai 4 venti, ma nel nell'intimo del cuore dimenticata. Ciao

Anonimo ha detto...

Complimenti caro ANONIMO, davvero una bell analisi.
Ma non posso certo biasimare chi con il proprio commento condanna e guarda con sfiducia ad iniziative come la ReD..
Noi non ne possiamo più della nascita di movimenti politici, di associazioni politiche (e su questo sono d'accordo con Gaetano: la maggior parte sono FITTIZIE) quando nella nostra città si assiste alla egemonia del nostro Savonarola che con l'antimafia si è fatto i cazzi suoi!!!!!!!!
Perchè i componenti di tute queste pseudo-associazioni non condannano apetamente il modo di fare antimafia del nostro Savonarola? a guardar bene gli unici che si son spinti tanto sono stati il comitato pro Gela-provincia (MA NON VI VERGOGNATE? GELA PROVINCIA? ANACRONISTICI!!!) e il comitato a difesa dell'azienda ospedaliera di Gela: TUTTO IL RESTO E' RIMASTO IN SILENZIO!
Perchè non interviene questa ReD? perchè è d'accordo con il Savonarola? allor apotevano starsene tranquillamente a casa propria!
Su una cosa sono d'accordo: per cercare di migliorare la nostra città BISOGNA SPORCARSI LE MANI!!!
E tutto il mio rispetto va a questo Emanuele Sanzo che ha avuto LE PALLE di sporcarsi le mani e di fare outing circa le cazzate fatte dal pd e dai suoi componenti.
MA NON CI SONO PIU' MARGINI DI ERRORI...
Fabio Pass. spero che sia tu sia io ci sbagliamo...
ma non basta solo questo, sono disposto a sporcarmi l emani anch'io.. ma se si vedranno ancora "facce sporche" all'interno di questa ReD li sputtanerò tutti quanti!!!
VOGLIO CREDERCI STAVOLTA...

Anonimo ha detto...

Caro Emanuele,NIENTE POLITICA SENZA ETICA.....QUESTA E' solo utopia.
Purtroppo la questione del Pd e più in generale di tutti i partiti, è una piaga irrisolvibile.
Il sogno del partito democratico è fallito, perchè nel pd non vi è nè riformismo, e purtroppo nemmeno etica.

Il PD, invece di imparare qualcosa dalle sconfitte e di aprirsi alla gente, si chiude a riccio, il PD diventato come un convento di clausura (con tanto di rispetto per le suore che, prendendo i voti, scelgono di vivere in solitudine in ambienti appartati, lontano dalle persone laiche) un partito che invece di includere, cosi come dice a parole, fa di tutto per escludere, anziché aggregare e unire, divide e allontana.
sono tante le COSE CHE NON VANNO NEL PD .
1) La leadership
2) Le lotte clandestine interne al pd
3) Il pd nel panorama europeo dove si colloca, non si sa
4) Le strategie per radicare il partito nel paese,
5) Decentralizzazione del partito
6) Autonomia territoriale
7) Un partito moderno e snello: non FUNZIONA niente.
io ho sempre votato a sinistra, prima p.c.i, poi p.d.s e d.s, ma non sono e non riuscirò mai a votare questo p.d.
Non posso dare un voto ad un partito che a livello nazionale e locale se ne frega della gente, che calpesta la democrazia, che non tiene in alcuna considerazione il loro giudizio e le loro istanze.
Perché l’aderirvi non garantisce il rispetto di manifestare le proprie idee i vostri diritti di elettore e di militante .
No perché, il PD non ti permette di pensare e costruire un mondo migliore, la loro unica aspirazione “primaria” è quella di servirsi della politica, una politica che ha come unico impegno, quello di non cambiare nulla, non cambiare la realtà clientelare di epoca democristiana, anzi, di alimentarla in maniera più spregevole, una politica nazionale e locale che non parte dalla strada o dal proprio quartiere, non parte dai bisogni reali collettivi, ma dai propri egoistici interessi!
Questo PD non sarà mai :
un partito forte e radicato;
radicato e capace di essere presente in ogni dove, nelle scuole, negli atenei , nei posti di lavoro, partendo da un vero e reale cambio generazionale;
un partito in cui i giovani possono essere un pezzo di società italiana, che più concretamente può far vivere e dar corpo a un progetto politico autentico e rinnovatore.

Non è più gradevole e possibile assistere nel 2008 alle liti interne al PD tra IL LEADER MAXIMO e Walter, sembra come tornare indietro ai tempi del p.d.s , cioè 1994, siamo fermi a 14 anni fa.
Questa è la nuova dirigenza del PD: litigiosa e inconcludente, il duello per la “leadership” tra D’Alema-Veltroni sembra essere l’unica cosa che interessa al PD, infischiandosene della crisi economica e della “congiuntura”, gli elettori del PD devono assistere impotenti alla ennesima sfida tra dalemiani e veltroniani, senza tener minimamente conto del fatto che nel frattempo nel partito sono confluiti anche gli ex popolari e la margherita, chi se ne frega, tanto questa è “ cosa nostra”.
Una sfida tra oligarchi, se tutto si ridurrà a una lotta tra D’Alema e Veltroni, il pd è destinato al fallimento, una semplice continuazione dei ds, un disastro, un progetto di autosufficienza di governo tanto declamato da Veltroni anch’esso destinato al fallimento.
E’ sotto gli occhi di tutti, l’obiettivo di Maximo è quello di costituire delle correnti interne attraverso la nascità di fondazioni culturali, logorando lentamente la poca credibilità di Walter, gli atteggiamenti inqualificabili di molti “servi schiocchi” di Maximo, in particolare il parlamentare del PD Nicola La Torre mentre passa in diretta televisiva il “PIZZINO” ad un parlamentare di destra, questa è la prova inequivocabile del malessere diffuso del PD, che non ha ancora sbollito e digerito la sconfitta alle politiche da parte del cavaliere.
La Torre un dalemiano che inciucia con “Bocchino” per far sfigurare un alleato (Bonelli dell’Italia dei Valori) in diretta tv... giudicate voi... questi sono quelli che vorrebbero governarci e rappresentarci?
Un paradosso, considerato che Veltroni alle politiche 2008 scaricò i compagni Bertinotti e Diliberto per allearsi con il caro Tonino nazionale (simpaticamente chiamato da D’Alema “il portavalori”), che prontamente ha approfittato dell’opportunità occupando lo spazio lasciato libero dalla sinistra estrema, per dirla alla Veltroni, sinistra vera per altri.
Possiamo proseguire citando un altro caso clamoroso, Villari alla vigilanza Rai al posto dell’indicato Leoluca Orlando.

Questi dirigenti PD pensano, sbagliando, che i propri elettori, a seconda delle elezioni di turno, debbano seguirli sempre votando un partito, senza nessun viatico, senza progettualità chiare ed univoche, senza alleanze organiche, senza una leadership condivisa, senza una collocazione europea, (socialisti europei o riformisti europei? “questo è il dilemma”) senza radicamento sul territorio, senza autonomia territoriale.
Un partito centralista e ingessato, alla vecchia maniera.
Roma decide tutto, anche chi ci deve rappresentare a tutti i livelli.
Continua ad essere un partito di burocrati, servi schiocchi, raccomandati, incapaci, tutte virtù all’insegna della “ meritocrazia”.
Con questi comportamenti il PD garantirà al PDL il successo per tanti anni ancora.
Per questo, molti giovani e vecchi militanti non voteranno il PD.
I cittadini Italiani, i pugliesi e i Palagianesi vorrebbero scegliere loro da chi farsi rappresentare: da donne e uomini di un Italia migliore, un Italia del domani e non di ieri.
Il sogno democratico è al fallimento, sfuma la possibilità in cui tanti credevano: dare vita ad un partito moderno e snello.
Un partito in cui finalmente ciascuno si senta a casa sua e non si viva da separati in casa, o peggio ancora da ospiti in un partito perennemente in transizione, dove albergano tante anime, per lo più perse.
Un partito allo sbando.
E' naturale che non è tutta colpa di Veltroni, anche se lui ce la mette tutta per fare disastri.
Una valanga di problemi che travolge Veltroni e sicuramente schiaccerebbe chiunque alla guida di un partito con tanta storia e senza un futuro chiaro all’orizzonte.
Veltroni ha fatto tanti errori e non ha saputo consolidare la propria leadership, dopo il risultato bulgaro alle primarie di ottobre.
Anche perché, il comandante è indaffarato e preoccupato a tappare le tante falle di una barca che fa acqua da tutte le parti, dimenticandosi di indicarne la rotta.
La conseguenza è quella di avere un PD diviso e litigioso, debole politicamente e inaffidabile, un' opposizione sterile e poco fruttuosa per il paese.

Purtroppo il segretario Walter non è in grado di dare corpo ai propositi e ai progetti proclamati nel discorso di Torino.
Al Lingotto ci ha fatto solo sognare.
Trionfatore nelle primarie, vinte perché non aveva avversari, in quanto gli avversari lo sostenevano, in attesa di impallinarlo.
Poi sono venute alla luce le “megastronzate” sul buon modo di amministrare la cosa pubblica nei comuni governati dal centrosinistra.
Nella capitale i Romani hanno detto no a Walter e a Francesco.
Poi, lo scandalo in Abruzzo con l’arresto del Governatore Ottaviano Del Turco.
Gli scandali della Regione Campania, con la spazzatura a occupare le strade.
Poi la crisi in Sardegna.
Le difficoltà in Basilicata.
Le inchieste in Toscana.
Tutto questo con un partito lacerato e malato.
Sappiamo tutti che la discussione e’ il sale della democrazia. Dunque, nel Partito Democratico si discute, si dibatte, ci si confronta. Talvolta anche con toni accesi. Ecco Fassino, in questi giorni, per esempio, mentre dissente dalle dichiarazioni di un collega di partito, l’onorevole Mantini: “Sei un irresponsabile, un cretino…”. Ed ancora: “Hai detto un sacco di cazzate... non basta dichiarare per andare sui giornali. Io mi sono rotto i coglioni”.


Caduto il muro di Berlino, morte le ideologie, nell’era della societa’ liquida, e’ sempre piu’ chiaro che al piu’ grande partito della sinistra italiana non servono piu’ ideologi ne’ strateghi. C’e’, invece, un bisogno urgentissimo di psicologi. E che siano bravi. E preferibilmente appartenenti alla stessa scuola: hai visto mai cominciano a discutere democraticamente anche tra di loro su come curare i pazienti sull’orlo (gia’ superato) di una crisi di nervi?


saluti ad emanuele sanzo,da parte di giacomo di pietro...un deluso del pd

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per l'accorata e lucida analisi e spero che questo confronto, questa discussione continui e ci aiuti smuovere coscienze ed aiutare a fare comprendere che il futuro di una comunità passa attraverso la partecipazione ed il confronto.
Ma veniamo al dunque.
ReD è il mezzo non il fine.
E’ lo strumento che ci permette di denunciare un sistema politico in piena crisi di rappresentanza. Non abbiamo “padrini” politici se non noi stessi , la nostra storia, la nostra coscienza
ed è questa la nostra forza.
La nostra forza deve essere la nostra rabbia,dobbiamo, se ancora crediamo ad un futuro possibile e diverso della sinistra e del PD,trasformare la nostra delusione in impegno ancora maggiore con denunce e proposte.
Dobbiamo trasformare la rabbia dei tanti gente come noi delusi ed indignati,di chi non lotta perché non ci crede più, in denuncia contro l'autoreferenzialità e le rendite di qualche consigliere, assessore,o "cacicco"di turno , i quali hanno inteso il proprio ruolo come una delega in bianco.
Dobbiamo denunciare la perdita di fiducia nella classe politica che ci rappresenta per l'incapacità di dare risposte ai bisogni della gente e sottolineare l' importanza di combattere la rassegnazione e l’indifferenza attraverso la partecipazione ed il confronto con regole chiare e condivise.
Lo sò che è difficile.
Io da parte mia ci credo e compatibilmente al mio tempo, alle mie possibilità farò il possibile perchè si combatta l’illegalità morale e si inizi ad ascoltare i territori e i cittadini .
Farò il possibile per costruire collegamenti ed identità, per uscire dalla passività, dalla rassegnazione o dalla logica della "delega”

PS) Non sono un fanatico di La Torre(anche se ha ammesso di avere fatto un cazzata), ma condivido tante analisi di Dalema, in materia di alleanze e di proposte per uscire dalla attuale confusione politica,ultima delle quali un rinnovamento radicale delle classi politiche periferiche(da lì passa la nostra credibilità).

Anonimo ha detto...

Caro Emanuele, capisco i tuoi buoni propositi, ma la nostra protesta rimane lontana dall'essere ascoltata.
Ormai la politica è diventata un "businnes", personalmente ho fatto politica per tanti anni, sono uno che se sporcato le mani, e ci ho messo la faccia e l'anima, virtù che agli occhi dei nuovi depositari della politica, appaiono più come difetti e debolezze.
Oggi con questo nuovo stile di far politica, dove l'interesse primario è quello di apparire, la corsa sfrenata ala visibilità, dove non esistono più i ruoli, a causa di una politica più proclive all'utocelebrazione.

Dobbiamo assistere alle megastronzate del segretario del pd,il walter nazionale.
Un uomo al comando sempre più solo e sempre più lontano dalla realtà.
So che molti non condivideranno, ma l’ultima trovata veltroniana, affidare a Saviano il compito di provare a risolvere la questione morale nel Pd, mi lascia esterefatto.

Saviano è eccellente scrittore, per carità; a lui sono ascrivibili grandi meriti in quanto è stato capace di offrire una lettura diversa, rispetto a quella convenzionalmente accettata, del ruolo che la malavita organizzata svolge.
Ha dimostrato che se la camorra miete successi, nel campo dell’economia illegale, è perché quei successi sono necessari per tenere in vita l’altro campo, quello apparentemente legale dell’economia.

Roberto, ribadisco, è stato bravissimo in questo, ma chiunque si meraviglierebbe se qualcuna delle istituzioni - chessò, i giudici e i carabinieri - dovesse fargli un discorso di questo tenore: “Bene, visto che sei stato tanto bravo nel leggere il fenomeno camorra, adesso… lo risolvi”.
Veltroni sta chiedendo a Saviano qualcosa del genere.

Si rende conto benissimo, Veltroni, che ai giorni nostri la politica ufficialmente “pulita”, quella che consente a Veltroni stesso di pontificare circa i “massimi sistemi”, si regge grazie a un sottobosco fatto di affari come quelli che stanno emergendo e che vieppiù emergeranno; a meno che, trovato l’accordo che il centrodestra chiede, non si deciderà di porre un freno all’azione inquisitoria della magistratura.

Veltroni sta chiedendo a Saviano qualcosa di impossibile per Saviano stesso.
Saviano sarebbe necessario laddove Veltroni, o chi per lui, non fossero in grado di farsi una ragione di quanto sta accadendo. Ma se così fosse, Veltroni non dovrebbe chiamare Saviano ma rassegnare le proprie dimissioni assieme a quelle, che giustamente ha richiesto, dei vari Bassolino e delle varie Iervolino.

Se la soluzione non è Saviano, qual è, allora, la soluzione?
La soluzione sta nel fare delle scelte precise e nel farle valere come indicazioni chiare per tutto il partito. Se c’è chi non le accetta, bene, è libero di accasarsi altrove.
Siamo veramente alla fine della politica, se per porre rimedio alla questione morale del P.D (ma in realtà coinvolge tutti i partiti), un segretario di partito si rivolge ad uno scrittore.
Vero è, che Saviano ha avuto un coraggio “epico” a raccontare il “sistema camorra”, altro cosa è, chiedergli la soluzione di essa, e altro ancora è, chiedergli di tener lezioni alla scuola di formazione politica nel sud, per insegnare alla nuova leva di dirigenti e amministratori del P.D (ricambio ottenibile, solo se vanno via i “vecchi”), temi incentrati sul rispetto delle istituzioni e per discutere e approfondire i temi della legalità.
Saviano risponde a Veltroni. «Sarò lieto di tenere una lezione alla scuola di formazione nel Mezzogiorno a condizione che il Pd si impegni a portare avanti un doveroso percorso di azzeramento della classe dirigente (meridionale e non solo) collusa e compromessa, che negli anni ha purtroppo dimostrato di essere fortemente inadeguata alla realtà territoriale».
Bravo Saviano! Ma sappiamo tutti che Walter non muoverà un dito, e tutto continuerà come prima, come se “nulla” fosse successo, e a Napoli, i vari Bassolino e Iervolino continueranno imperterriti a scavarsi e scavare la fossa al P.D.
Infatti, in un paese normale certe “discrasie” non sarebbero permesse, o meglio, certe “veltronaggini” non sarebbero nemmeno pensabili.
Veltroni, predica soltanto, ma i fatti stanno a zero.
Nel paese di Mahatma, l’india, si dice, che non si da valore a chi “predica principi e regole”, se poi non si è nella “condizione” di applicarle, passando cosi, dalle parole ai fatti.
Caro emanuele, già in campagna elettorale abbiamo avuto modo di distinguere, tra i discorsi e le enunciazioni da fine comunicatore come Veltroni, bravo nel portare esempi di grande qualità, citando-la- grande-anima, cioè Gandhi, Kennedy,quest’ultimo un grande, nella sua missione esemplare di portare avanti campagne di civiltà. Dall’altra un Berlusconi che al massimo poteva vantare esempi del calibro di Licio Gelli(capo della p2) e un altro personaggio epico, come lo stalliere di Arcore(Mangano)ma nonostante ciò, con la sua meravigliosa maschera di fango, ha rivinto le elezioni, non certo per meriti, ma, per demeriti del pd e del suo segretario.
Il P.D ha impostato la campagna elettorale, dicendo che avrebbe fatto una rivoluzione, e combattuto e lavorato per cambiare L’Italia, e per quei valori e principi civili che sono le fondamenta di una democrazia,
Ma, un dubbio mi assale , è cioè, forse Veltroni, ha pensato che la rivoluzione l’avrebbe fatta solo in caso vittoria elettorale, non penso, Veltroni sa meglio di altri che non è certo la vittoria che dà valore alle idee, e che lo strumento per fare una battaglia civile , e per avere un Italia migliore non passa necessariamente attraverso lo strumento del potere.
Adesso voglio esagerare…e col rischio di apparire anacronistico (nel caso lo apparissi, non mi dolgo, perché sarei in buona compagnia), voglio parlare degli stessi personaggi che lo stesso Veltroni ha citato come esempi di di alta qualità, a cominciare da Gandhi, che fece la sua battaglia civile per l’indipendenza, attraverso la resistenza all’oppressione inglese(?) dell’epoca, con la disobbedienza civile di massa, l’india ottenne l’indipendenza, senza potere, e con un costo alto in termini di uccisioni da parte della polizia, Gandhi passo tanti anni di prigione prima dell’indipendenza, dove perse anche la moglie. Oppure, Mandela che ha passato trent’anni in prigione, perché si opponeva al regime, ed altri come Luther king anch’egli passato alla storia per le sue idee e i suoi valori, senza mai aver ricoperto incarichi politici, uomini morti per affermare i diritti civili, ricchezza di cui tutti godiamo, ma, non sono morti invano, perché,è vero, persero la vita, ma non la dignità.
Ora non voglio dire, che anche noi, dovremmo fare azioni di disobbedienza civile, per salvaguardare la nostra dignità, per protestare contro coloro che ci rappresentano.
E’ ancora presto!
Noi, non ci aspettavamo un coraggio eroico, stile Mel Gibson in Braveheart, da parte di Veltroni(d’altronde non ne sarebbe capace), ma almeno un po’ di dignità, rassegnando le sue dimissioni. E quindi ci tocca assistere impotenti, alla totale incoerenza tra la predicazione e l’agire politico da parte di Veltroni e di quella sagoma di D'alema.
Concludo con una domanda, perché, Veltroni, Bassolino, Iervolino non si dimettono lasciando liberi dei posti “ormai vuoti".

Giacomo d.P.
Ciao Emanuele

Roberto ha detto...

Si ma allora che fare???
Parli bene tu, caro Giacomo, e fai bene a dire queste cose. Ma dopo averle dette? che si fa? si continua lamentarsi perchè tanto la situazione è troppo marcia per cambiarla? si continua a dare a Veltroni del "senza palle" e a D'Alema del "leader maximo" e dunque ci si mette a posto la coscienza?
No, non è questa la strada.
Io voglio uno, dieci, centomila Emanuele Sanzo che ancora abbiano il coraggio di metterci la faccia (ancora una volta, come dici tu) per uscire dall'empasse nella quale ci troviamo.
Non basta dimostrare di sapere come stanno le cose, occorre SPORCARSI le mani e avviare una battaglia lunga e faticosa.
Si, a ncora una volta.
E Coraggiosamente.
Il coraggio non consiste di intraprendere una battaglia quando si intravede un barlume di vittoria, il coraggio consiste di intraprendere una battaglia quando si ha la certezza di una sconfitta! IN QUESTO CASO VENGONO FUORI GLI IDEALI! E L'ETICA!

Sappiamo tutti lo scempio e l'inettitudine messa in campo da Veltroni, l'ineguatezza e la politica degli slogan (efficace solo in campagna elettorale) messa in campo da Berlusconi, e sappiamo la mediocrità nella quale versa la classe politica gelese... PROPRIO PER QUESTO BEN VENGANO LE PERSONE CHA ANCORA HANNO LE PALLE DI DIRE: NOI CI SIAMO!
Sono anch'io un deluso del Pd e della sinistra in genere, ma quando nostro figlio ci delude... noi non lo abbandoniamo: ci facciamo carico di rimetterlo sulla retta via, dopo avergli mostrato i suoi errori.
Io amo la mia città, e dal coraggio che ha avuto la ama anche Emanuele. E visto il fervore che tu metti nei tuoi commenti: la ami anche tu, caro Giacomo.
Allora aiutaci ad uscire da questa mediocrità, costruendo, o almeno cercando di costruire una parvenza di futuro anche solo con la tua partecipazione.
Qui c'è molta gente che non è rassegnata, e c'è molta gente che è pronta a metterci la faccia pur sapendo di scalare l'Himalaya, ma proprio per questo non si tirano indietro: FACILE COMBATTERE QUANDO SI E' SICURI DI VINCERE...

Comunque ben arrivato sul blog, caro Giacomo.

Anonimo ha detto...

Ciao Rocerto, mi dici dopo le mie ovvie parole che fare.
Come tutte le rivoluzioni, c'è innazzitutto da prendere coscienza dello stato comatoso in cui versa la politica.
Allora partiamo dal prncipio.
Io una piccola proposta la faccio,anche se non sortirà nulla!?
Perché non organizzate;tu,il blog Gelacontro (Gianni) insieme all’associazione ReD (Emanuele) un Reading su Gomorra, (sempre che non l’abbiate già fatto e che lo riteniate utile), dando luogo ad lettura collettiva di Gomorra pubblicamente, magari utilizzando la sede del consiglio comunale come “location”(nella tana del lupo), per sensibilizzare i nostri amministratori.
Poi potete invitare tutte le associazioni culturali e di volontariato di Gela al Reading.
Facendo leggere una lettura per associazione, e magari riuscire, cosa alquanto improbabile ad avere come lettore di Gomorra i nostri amministratori, a cominciare dal Sindaco, Assessori e Consiglieri a tutti i livelli, provate ad immaginare far leggere il Presidente del Consiglio comunale una lettura di Gomorra.
Il tutto accompagnato da una mucica di sottofondo, e invitando a testimoniare uomini simbolo di casal di principe, come RENATO NATALE, medico, è nato e vive a Casal di Principe. Fin dalla gioventù ha prestato attività di volontariato e assistenza agli ammalati con Organizzazioni nazionali.E’ stato socio fondatore e poi Presidente dell’Associazione Jerry Masslo che si occupa di assistenza medica agli extracomunitari nella zona domizia. E’ referente provinciale e regionale di “Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie.”E’ componente del Comitato “Don Peppino Diana”. Politicamente impegnato, è stato Sindaco di Casal di Principe.
Le letture le potete estrapolare, dalle pagine più coinvolgenti Ddi gomorra, quelle più esplicative della realtà che Saviano descrive. Sono le pagine dove si parla di droga, rifiuti,del controllo delle discariche,il sistema degli appalti(pilotati),la vicinanza tra criminalità e politica, guerre tra clan, assassinii di innocenti, cultura meridionale. Argomenti che lasceranno il segno, inalando spunti di riflessione, specie in chi non ha letto il libro.
Raccontare e conoscere ci rende liberi, parlare di mafie e di camorra per provare almeno a sognarla questa libertà.
Mi ha colpito sua frase di Saviano, "Corleone, in confronto a Casal di Principe, è una città di Walt Disney".

Cominciamo a smuovere le coscienze sopite degli indigeni, come ama chiamare qualcuno.
Saluti da Giacomo d. P.

falco ha detto...

Giacomo, con tutto il rispetto... ma questo sindaco ha fatto tutti "stumachiari" la lotta antimafia!!!
Riprendendo una opinione assai diffusa qui a Gela, lo fa soltanto per slogan e per proprio tornaconto personale!
Se si facesse una iniziativa del genere.. IO DI SICURO NON VI PARTECIPERO'!
PERCHE' NON VOGLIO ESSERE CONSIDERATO ALLA STESSA STREGUA DEL NOSTRO SINDACO...

Anonimo ha detto...

Infatti non deve essere lui il protagonista....il suo ruolo sarà quello di "lettore" e non quello di esperto di mafie.
Immagina lui che si sente il paladino della mafia,contro il latrocinio e la corruzzione, relegato al semplice ruolo di declamatore di una lettura.
ciao da giacomo...pensaci

Anonimo ha detto...

Mi unisco a falco: io mi sono rotto i coglioni di questa antimafia a scopo propagandistico!!!!
Qui la mafia è: CALTACQUA, GHELAS MULTISERVIZI, ENICHEM, AGIPI, E QUALCHE ONOREVOLE POLITCO A CAPO DI IMPORTANTI COMMISSIONI REGIONALI!!!

FANCULO L'ANTIMAFIA!