lunedì 4 febbraio 2008

Gela, sfuma la facoltà di Chimica


Da un articolo apparso su La Sicilia giorni fa, si apprende che in base alla Finanziaria non può essere aperta nessuna Università a Gela fino al 2009. Perciò dopo tanta pubblicità fatta dall’amministrazione e dai consiglieri comunali, che incitavano ad iscriversi alla facoltà di Chimica con la prospettiva di seguire le lezioni al petrolchimico, il Ministero dell’Università ha dato l’Alt a questo progetto ritenendolo fuorilegge. Non si trattava, infatti, di un sostegno didattico finanziato dall’Eni e dal Comune, come si era sostenuto, ma un vero e proprio corso didattico. Da qui l’Alt del Ministero. L’amministrazione ha detto altresì che non c’era nessun accordo con Eni e Comune ma soltanto un preliminare di accordo (cambia qualcosa?), e indica come soluzione un insegnamento decentrato. Vale a dire, gli studenti continueranno a seguire le lezioni al petrolchimico, ma ciò gli varrà come credito formativo, e l’esame dovrebbero sostenerlo a Palermo!
Naturalmente nessuno ha pensato a questi poveri studenti e alla “fregatura” (perché di questo si tratta!) che hanno preso fidandosi di chi promuoveva questo corso di laurea! L’unica soluzione che è venuta in mente è quella di dare un contributo per sostenere le spese nell’affrontare gli esami a Palermo. E in base al reddito.
Ma mi chiedo, possibile che nessuno tra gli amministratori, tra i consiglieri, tra i dirigenti sapesse di questo prima di promuovere ad occhi chiusi questo corso di laurea?
Possibile che a Gela chi dovrebbe amministrarci e chi dovrebbe rappresentarci si fa poi correggere da chi davvero sa amministrare e rappresentare cadendo in una sorta di rossore che delimita l’incapacità cronica dei nostri amministratori/rappresentanti/dirigenti?
Agli studenti non rimane altro che adire vie legali per il danno subito, oltre al quale si aggiunge la beffa nell’aver visto svanire il sogno di poter condurre gli studi e gli esami nella propria città, fidandosi erroneamente (l’ho detto e lo ribadisco fortemente!) di chi gli aveva prospettato questa possibilità. La loro unica colpa è quella di aver mal riposto la loro fiducia e quella di voler laurearsi nella loro città natale.

Una colpa fatale!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

salve, ho personalmente seguito la vicenda in quanto ho partecipato alle prime due settimane di lezioni....
venivano professori veri, ex preside di corso di laurea, con programmi veri e tutto sembrava tranne che una solita università.
era un sogno! vedevo finalmente la laurea una reale possibilità che nell'arco di un week end è svanito nel nulla.
Ho anche affrontato il test d'ingresso obbligatorio per le matricole, recandomi a palermo presso la facoltà.
oltre a me, che ero alla seconda esperienza universitaria dopo un triennio a catania, sempre nella facoltà di ingegneria interrotta per motivi personali, vi erano anche una dozzina, tra ragazzi appena diplomati, dipendenti Eni ed altri che, come me, avrebbero voluto coniugare lavoro e studio nella propria città.

Ho comprato pure dei libri che i professori hanno consigliato (FISICA ed Analisi)
Siamo stati illusi... a causa degli incompetenti che sono sempre i soliti...
avrebbero potuto fare questo corso ma non direttamente con l'università di palermo ma avrebbero dovuto far intervenire il consorzio universitario di CL, in maniera più concreta, visto che a Cl esistono già corsi di laurea in ingegneria.
Resta amarezza e sfiducia nei confronti di chi dice di fare servizio per i propri concittadini, ma che effettivamente si fa solo i propri.
tra spettacoli, discoteche, sfinciate e festini... tutti sono contenti, danno da "mangiare" ad un pò di loro elettori e tutto sotto l'attenta complicità di magistratura ed inquirenti.
oramai questa lotta per la legalità ha fatto perdere di vista il vero e proprio modo di amministrare la città ed il giusto rispetto che ci vuole nei confronti della gente comune che ormai non si meraviglia più di niente. A Gela l'unica cosa che si ha la pena di denunciare è il Pizzo, come se fosse l'unica zavorra dello sviluppo locale, ma non ammettono che la vera zavorra sta nella politica e nella diretta amminstrazione, oltre che nelle scelte da cui dipende il futuro dei nostri figli. Ma c'è chi figli non ne ha, o chi, anche avendoli, è troppo preso a cercare la soluzione per non fargli mancare nulla... ma solo a i propri o a quelli degli amici più intimi.
che schifo!

falco ha detto...

La tua analisi è chiara come è chiara la tua amarezza. Dirti che sono solidale con te sarebbe superfluo perchè non ti servirebbe a niente, ti dico solo che sono d'accordo sull'incapacità dei nostri amministratori denunciata da Gianni e sulla tanta, troppa attenzione volta al pizzo denunciata da te.
E mi stupisce il fatto che a questo post abbia ricevuto così pochi commenti, vista la sua rilevante importanza. La colpa, ahimè, è di chi non vuole perdere tempo a scorrere i post a ritroso, ridendola appunto una inutile perdita di tempo.
I nostri amministratori sono abili a farsi sbeffeggiare da quelli che davvero conoscono ciò che stanno facendo, intenti come sono dal raccogliere consensi elettorali e proseliti. La conseguenza è la disillusione di chi come te ha riposto in costoro, in questi quattro incapaci che ci amministrano, la loro fiducia!