lunedì 14 luglio 2008

Più erba per tutti...

Anche se non si tratta di una notizia inerente il nostro territorio, la sua natura curiosa mi ha indotto a riportarla, approfittando anche del fatto che, in estate, si tende a leggere notizie “leggere” perchè vogliamo riposare anche la nostra mente.
Ammesso che in inverno l’abbiamo fatta lavorare...
Girovagando qua e là su internet mi sono imbattuto in questa curiosa notizia, che sicuramente farà gridare di gioia chi si cimenta in questa “disciplina”.
Visto che le religioni (o le presunte tali) nascono con la stessa facilità con la quale sorge l’alba al mattino, è facile pensare che gli adepti –di contro- nascano con una facilità ancora più estrema, come dire: “Fatti gli adepti, adesso facciamo la loro dottirna”!
Di quale religione sto parlando?
Presto detto: il Rastafarianesimo!
Come? non la conoscete?
Il Rastafarianesimo è una religione che ebbe origine in Etiopia, ma si è sviluppato primariamente grazie a personalità straniere (come Bob Marley) e presso popolazioni non-etiopiche.
Comunque abbiate fede: attecchirà sul nostro territorio in meno di quanto pensiate...
C’è da scommetterci che dopo il clamore della sentenza 28270 emessa dalla Sesta sezione penale della Cassazione, molti si interesseranno alla religione del Rastafarianesimo.
Anzi, molti si convertiranno ad essa...
La notizia è questa: nei confronti dei seguaci della religione rasta trovati in possesso di “erba” in abbondanza i giudici devono essere tolleranti e considerare che, per gli adepti di tale religione, fumare marijuana favorisce la contemplazione e la preghiera “nella credenza che l'erba sacra sia cresciuta sulla tomba di re Salomone”.
Lo sottolinea la Cassazione che ha accolto il ricorso di un tale Giuseppe G. (che non è questa della foto!) condannato nel 2004 dalla Corte di Appello di Perugia a 1 anno e 4 mesi di reclusione più 4 mila euro di multa, per illecita detenzione di marijuana a fine di spaccio. I carabinieri, infatti, lo avevano trovato con circa un etto di erba in tasca.
Ma l’uomo, devotissimo alla sua religione, molto di più dei tradizionalisti e arcaici Cattolici, Protestanti e Islamici, non si è perduto d’animo, e ha condotto la sua battaglia in Cassazione, confidando nella sua fede e nel suo dio (ancora non sa come si chiama, ma giura che nei momenti di lucidità, fuori dal controllo della marijuana, ricorda tutto l’albero genealogico del suo dio...), il quale, evidentemente, non lo ha abbandonato un solo minuto! Evidentemente...
Infatti, in Cassazione l'uomo ha sostenuto di essere un rasta fariano e di fumare l'erba in base ai precetti della sua religione che ne consentono l'uso quotidiano anche di 10 grammi al giorno!
Così è stato assolto!
Grandi scene di gioia all’uscita dell’aula di tribunale da parte dei suoi fratelli, i quali hanno festeggiato tutti assieme in un trionfo di fratellanza, di preghiera e di... fumo!
Naturalmente, alcuni curiosi che hanno assistito alla scena, mossi da spirito di fratellanza e da sincera voglia di unirsi in preghiera, hanno approfittato del momento di intima riflessione per condividere con i rasta fariani la loro... preghiera!
Dicono che alla fine della preghiera ognuno di loro parlava una lingua sconosciuta e tutte diverse l'una dall’altra...
Ah dimenticavo... non fatevi illusioni: i rasta fariani non sono tutti come quella della foto. La foto serviva solo a farvi leggere l'articolo...

1 commento:

falco ha detto...

Ahahah grande Gianni!
Magari fumando ti appaiono queste visioni... ;-)