sabato 26 aprile 2008

...e se ci "spiezza in due"?

Chi di noi non è stato bambino? E chi di noi non si ricorda i discorsi che si facevano?
“Quando sarò grande voglio fare il calciatore”, o “quando sarò grande voglio fare l’astronauta”, e per quelli con meno fantasia: “quando sarò grande vorrò fare l’avvocato, il dottore, il meccanico…”
Tutti a programmare il nostro futuro e a parlarne con mamma e papà.
Molti di noi ci sono riusciti, molti altri hanno deviato dal loro percorso, ma tutti, tutti noi sapevamo di avere un futuro davanti fatto di moltissimi anni a nostra disposizione per inseguire un sogno.
Questi discorsi non venivano mai fatti dai nostri genitori, perché essi erano già giunti al loro traguardo –più o meno- e tutto sommato avevano bruciato il tempo delle attese e convivevano con la loro realtà. Sapevano benissimo che il futuro apparteneva a noi bambini, a noi giovani, a noi che… avevamo più futuro davanti che passato alle spalle.
D’altra parte, come si può pensare minimamente di pensare al futuro quando si è molto avanti con l’età? Si vive più di ricordi che di progetti. E quelli avanti con l'età che ancora progettano, non sono così stolti da farlo anche per chi ragazzino ancora lo è: troppa ampia la differenza. Con tutto il rispetto, che ne può sapere un vecchietto di cosa occorre oggi ai giovani?
Ed ecoco che noi italiani, pieni di sorprese, abbiamo affidato il nostro Bel Paese ad un rampante giovanotto di appena 72 anni! Un giovanotto che di futuro se ne intende, un giovanotto che da grande vuole fare l’astronauta o il calciatore (quello già lo fa…), un giovanotto che, a 72 anni, progetta il futuro per tutti noi!
L’Italia è un paese in mano ai settantenni.
Tutti i più potenti luoghi di potere, dalla finanza alla cultura, sono saldamente detenuti da una generazione nata negli anni Trenta. Uomini che hanno iniziato la loro carriera nel dopoguerra, mentre la generazione successiva, quelli che adesso hanno 40-50 anni, resta in attesa del proprio turno, o, per meglio dire, di invecchiare. E le prospettive dei trentenni sono ancora più buie e più lontane!
Perché ciò accade?
Nel nostro paese non esiste la cultura per cui chi è sconfitto esce di scena, e inoltre, trionfa il valore dei rapporti che, ovviamente, chi è più anziano possiede di più.
Uno sconfitto al consiglio comunale, un non eletto, ecco che aspira ad un posto come assessore perché bisogna premiare la sua "non elezione" e dunque bisogna RICICLARLO in un posto in giunta! Ecco che nasce il criterio dello scorrimento delle liste!
Si diventa assessore non per meriti professionali e/o personali, ma perché si è il primo dei non eletti!
Alla faccia della legalità….

Da ciò si evince che il vero potere sta molto di più nelle relazioni, nelle conoscenze che non nelle competenze.
L’attuale classe dirigente italiana è composta da non più di mille persone che si conoscono tutte tra loro. Sono in relazione anche le loro segretarie, i loro assistenti, tutto il loro entourage. Tutto ruota intorno a questa elite ristretta: Gerontocrazia e Oligarchia!
Il Sistema Italia non è in grado di costruire una classe dirigente alternativa, di realizzare un cambio generazionale. Un fenomeno che ha trasformato il nostro Paese in un impero di vecchi.
Tony Blair ha 55 anni e ha già alle spalle 10 anni di governo: a 45 anni era già il premier della Gran Bretagna! Sarkozy è salito all’Eliseo a 50 anni.
Il nostro premier a 72…
Oggi i trentenni, oltre che i quarantenni, non hanno più quella rabbia negli occhi che avevano i loro coetanei 40 anni fa, quando le piazze erano stracolme di ragazzi che protestavano. Ci si sta rassegnando. E ci si sta autoconvincendo -con messaggi subliminali- che la cosa giusta da fare per un ventenne, un trentenne, o un quarantenne è quella di affidare il proprio futuro ad un “gerontocratico” dal futuro... ancora tutto da scoprire!
Colpa di questa cerchia di brillanti vecchietti che non vogliono abbandonare il potere e non investono sui loro successori, ma anzi lo contrastano? O colpa dei giovani incapaci di conquistare e gestire il potere?
E cosa accadrà, quando l’attuale classe dirigente uscirà completamente di scena?
Dopo Padre Pio, riesumeremo Giustiniano, o Carlo magno, o Tutankamon...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vuoi vedere che adesso NESSUNO ha votato Berlusconi???!!!!

Franco ha detto...

Non si fanno conti in tasca a "El Presidente"! E' una storia già sentita e poi non è importante. Le lobby e gli interessi sono l' invenzione di quei giornalisti e dell' opposizione. Non dovete usare leggi contro El Presidente. Le minacce di un complotto vanno
prese seriamente. Il suo volto per la strada è sicurezza e garanzia
Di chi con i suoi uomini cammina sulla via. Del Miracolo Economico che trasmetterà il segno di El Presidente sulla società!
Non potete dare colpe sempre a El Presidente, per ogni problema lui è qui presente. Il nostro
Presidente è uno che lavora con la Democrazia, il pubblico lo adora! Le promesse che ci ha fatto rappresentano la sfida di un Paese che in passato ha conosciuto la deriva, date solo un po' di tempo per il risultato e chi lo ha
sostenuto verrà ricompensato!
Ogni guerra è santa per il suo
Ideale, ogni causa è giusta per il suo giornale. Per la tua casa nuova c'è la sua immobiliare,
la sua finanziaria per le rate da pagare. I cinema proiettano ogni film di El Presidente, nel centro commerciale trovi il saldo conveniente, sul campo la sua squadra di frequente è la vincente, nei sondaggi la fiducia è consistente. El Presidente,lo sai, vede,provvede, non sbaglia mai! E con la sua squadra risolve i guai!
El Presidente OPERAIO
El Presidente NOTAIO
El Presidente INSEGNANTE
El Presidente CANTANTE
E' ALLENATORE
E' GIOCATORE
AMBASCIATORE
IMPERATORE
El Presidente PETROLIERE
El Presidente CONSIGLIERE
SOLDATO FILOAMERICANO
El Presidente PACIFISTA
EL PRESIDENTE... KOMUNISTA !!!
AMA IL TUO PRESIDENTE!!!

(M.C.R.)