sabato 31 maggio 2008

...e dopo vennero le ciminiere!

“Che bello guarda: il cielo è diventato rosso! Come è possibile?”
Credevo che dormisse, e invece era ben attento e mi spiazzò con quella domanda!
Me l’avevano spiegato una volta a scuola perché il sole, e dunque il cielo, diventava rosso al tramonto, e cercai di spiegargli in parole povere che il colore rosato visibile al tramonto è dovuto al fatto che la luce deve attraversare uno spessore di atmosfera maggiore, e ciò causa la perdita pressoché totale della luce blu e per questo motivo prevale il rosso.
Incredibile la sua faccia alla mia spiegazione: mi guardò come per dire “ah, già vero!”
Da lontano scorse la collina con quella splendida torre che la sovrastava, che all’imbrunire sembrava avesse un aspetto regale ma dimesso, come una vecchia nobile decaduta mai disposta a rinunciare alla propria nobiltà.
“Guarda papà –mi disse tra uno sbadiglio e l'altro- lì c’è un castello: andiamo a vederlo?”
E cosa vuoi vedere, pensai tra me e me…
Ero indeciso se portarlo a vedere quel castello e infrangere la sua immaginazione, oppure evitargli una delusione.
Ma si, andiamo…
Mammano che salivamo a piedi il fianco della collina, alla sua vista maturava l’orizzonte, poi il mare aperto, poi le navi, la spiaggia sotto e più in là… la nostra città.
Rimase a bocca aperta!
Con avidità guardò ogni angolo di quel panorama, con in lontananza le luci di Licata che tremolavano sotto lo splendido cielo rossastro.
Non disse niente, rimase in silenzio per un lungo, interminabile tempo. Sembrava quasi che non volesse che niente e nessuno si frapponesse tra lui e quella magnifica vista!
Quando incrociò il mio sguardo, si accorse che dietro di me c’era la Torre di Manfria che a lui da lontano era sembrato un castello. La sterpaglia... l’erbaccia... parte della torre a terra: era troppo per lui!
“Papà, andiamo via adesso…”
Una volta in macchina, appoggiò la testa sul braccio che era fuori dal finestrino e continuò a guardare fuori, fin quando la sua attenzione fu attratta da un altro particolare.
Adesso quel rossore del cielo lasciava il posto ad un blu pesante, scuro, come l’umore di mio figlio che mi sedeva accanto.
“Guarda, –mi disse- guarda lì: sembra un grosso animale ferito accasciato a terra!
Ma che cos’è?"
Quando capìi di cosa parlava mi si strinse il cuore, e guardando ciò che il suo dito indicava gli risposi: “quella una volta era l’orgoglio di Gela, un posto che richiamava turisti da tutta l’Italia e forse anche oltre! Un posto unico in tutta l’Italia, che per anni è stato il simbolo di Gela: un gioiello che non aveva pari!”
“E perché adesso sembra moribonda?”
“Non è moribonda
–gli risposi- è proprio morta! Vedi, dopo qualche anno dalla sua nascita, al culmine del suo fulgore, hanno “svenduto” il turismo per l’industria…
Continuai a guidare fino all’uscita della città quando mi disse ancora: “ma quelle torri cosa sono?”
Ahia, se n’è accorto…
Beh, -risposi io, non senza un gesto di fastidio a quella visione- sono le ciminiere della raffineria,
l’industria per la quale hanno svenduto quell’animale ferito che hai visto prima…
“Ma cosa esce da lì? Cos’è quel fumo?”

Ah, quello? quello è il fumo prodotto dalla raffinazione. Praticamente è lo scarto, anche se parte di questo scarto viene scaricato a mare. Anzi dicono di no…”
“Ma così l’acqua del mare si sporca!”

"Si ma vedi, in queste spiagge nessuno fa il bagno, e a quelli che lo fanno è stato detto che il mare è pulito…”
Non credo abbia capito la mia risposta, ma sotto, c’è un video che mostra l’epitaffio di quell’animale ferito a morte…

7 commenti:

Roberto ha detto...

La Conchiglia non è stata la sola cosa che hanno svenduto: recentemente hanno svenduto l'aereoporto per la Zappalà, e chi lo ha fatto lo ha fatto solo perchè doveva "sistemare" quelle 20/30 persone che gli hanno portato quei 200/300 voti necessari a diventare deputato regionale!
La stessa persona che ad ogni appuntamento elettorale "sistema" 20/30 persone nello stesso posto di lavoro della precedente consultazione elettorale! Come? FACENDO LICENZIARE QUELLI CHE AVEVA FATTO ASSUMERE PRIMA!
La stessa persona che ha MONOPOLIZZATO Caltacqua con dei suoi "grandi elettori"!
La stessa persona che ha esultato (e fatto esultare) quando a Manfria è stato imposto il vincolo ZPS, per colpa del quale NESSUNA STRUTTURA PUO' SORGERE A MAFRIA! Solo strutture prefabbricate...
E POI PARLANO DI TURISMO!!!
La stessa persona che ha "violentato" lo statuto del PD imponendo la propria volontà pure davanti alla Finocchiaro, donne che STIMAVO ma che reputo alla stessa stregua di un pupazzo di pezza! E con i fili!
La stessa persona che guida, governa, manovra, umilia e soggioga gli alti rappresentanti istituzionali di Gela!
La stessa persona che da quelle ciminiere proviene...

peppet ha detto...

purtroppo questo qui continuerà a mettercela dove? proprio lì.....
e poi si meravigliano che la gente cambia partito

Franco ha detto...

Caro peppe t., sono d'accordo con te quando dici che questo qui continuerà a mettercela ancora in quel posto (anche se spero di sbagliarmi), ma vedi quei due lì che hanno cambiato partito... ERANO PROPRIO DUE SCUDIERI DI QUELL'UOMO LI'!!!
LA STESA PASTA, MANGIAVANO NELLO STESSO PIATTO, BEVEVANO NELLA STESSA COPPA, E SI SPARTIVANO LA STESSA TORTA! ASSIEME AD ALTRI DUE EMINENTI PERSONAGGI, UNO DEI QUALI E' IL TERZO PORCELLINO, L'ALTRO E' STATO MOLTO PIU' FURBO... E SI E' TENUTO BEN STRETTO LA PRESIDENZA DELL'ATO RIFIUTI!!!
Quest'ultimo, più i due "Tonio e Gervaso" (ricordate i promessi sposi?) denominati "pagghiazzi i' bannera", più un'altro personaggio che è rimasto all'oscuro ma è "strettamente" legato alla "cupola" in quanto parente della stessa, tutti questi personaggi, dicevo, concorrevano alla successione del "Cupolone"! Ma, ahiloro, non avevano fatti i conti con quel ragazzo lì, con la faccia da schiaffi, che gliel'ha messa in quel posto con la sua elezione!
E TUTTO E' SALTATO IN ARIA!!!
E così, questi esimi personaggi, non avendo più un modello da seguire e un percorso preciso da percorrere, avendo perso i riferimenti e non sapendo così cosa fare, si son mesi a "ballare" esattamente come il povero Gervaso in quella BUFFA scena dei Promessi Sposi...
Ma non dimenticare: erano tutti...
"UOMINI DEL PRESIDENTE!!!"

Anonimo ha detto...

Gela non è l'unico esempio di un simile atto.
Pensiamo alla sardegna alla basilicata e alla calabria.
La Basilicata però, con due soli pozzi petroliferi è riuscita ad avere una riduzione sulle accise dello 0.3%!!! CON DUE SOLI POZZI DI PETROLIO!
E' a Gela che queste cose non funzionano, perchè abbiamo avuto sempre politici del calibro di Speziale, di Placenti, di Ventura e adesso di Di Dio, di Collura e di... Crocetta! TUTTA GENTE A CUI PREME DI PIU' L'APPARIRE CHE L'ESSERE! IL FAR CREDERE CHE IL FARE!
E noi siamo ancora qui a fare beeeeeh... beeeeh... beeeeeh... SEGUENDO I NOSTRI CANI PASTORI!

Anonimo ha detto...

Giornalmente assistiamo preoccupati ed in maniera del tutto triste ad episodi simili come quello di poco fa: GELA (CALTANISSETTA) - Un forte boato negli impianti del Petrolchimico di Gela ha creato panico tra le persone che risiedono vicino al sito industriale. La direzione della Polimeri Europa, del gruppo Eni, spiega che lo scoppio, il secondo in sei giorni, è stato provocato dalla valvola di sicurezza del reattore dell'impianto 'Polietilene sesta linea'. Si tratta di un congegno che interviene quando la pressione supera i limiti massimi fissati dalle procedure tecniche. I gas di processo espulsi attraverso un camino hanno generato delle fiamme per alcuni minuti.


fonte la Sicilia.it

è gia il secondo in pochi giorni ...

Anonimo ha detto...

E' vero. Il petrolchimico non è un "belvedere". Inquina. Fa rumore. E' proprietà di petrolieri di pochi scrupoli che si arricchiscono alle spalle dei poveracci e della povera gente. Ho un'idea. CHIUDIAMOLO ! Poi diciamo alle circa 2000 persone che ci lavorano dentro, di non essere ostaggi del padrone e di uscire a testa alta. Perchè a Gela si può vivere di turismo (quello stesso per cui la gente arrivava da tutto il mondo). Dunque che questi operai, tecnici, ingegneri, si attrezzino per diventare camerieri, receptionist, direttori di albergo. Nel frattempo c'è da gestire le bonifiche ma la cosa si può fare. Basta partire con le idee chiare sul progetto di deindustrializzazione. Abbiate il coraggio di dire tutto questo al sindaco, ai cittadini, ai lavoratori e al sindacato. Venite allo scoperto, perdinci, senza tanti giri di parole. Fate un referendum e chiudete la Raffineria, se ne siete capaci. Se no, continuate a lamentarvi sui blog di tutto il mondo.

Gianni Marchisciana ha detto...

Anonimo, intanto continuo ad apprezzare la tua solerzia nel firmarti...
E poi chi ti dice che quello che dici non è stato già fatto?
Hai presente che stai parlando dell'ENI? il più grande colosso del mondo dopo la Philip Morris???